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Finalmente riesco a scrivere questa recensione in lista da almeno un mese (uff). Si tratta della serie di Alice from Wonderland di Alessia Coppola, letta d’un fiato e apprezzata per i motivi che sto per elencarvi… pronti a visitare una nuova Wonderland con me?

 

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Di solito, quando ci si avvicina a una reinterpretazione di un grande classico, in questo caso il Classico per eccellenza, si è sempre un po’ sospettosi: la paura di vedere la propria storia del cuore stravolta è tanta, ma anche l’idea che, qualsiasi cosa faccia, l’autore in questione non potrà mai competere con quello originale.

Ebbene, una delle cose che mi hanno più esaltato di Alice from Wonderland, il primo volume della saga, è che non si tratta di un retelling di Alice nel Paese delle Meraviglie, ma di un nuovo romanzo, di una nuova possibilità concessa all’Alice di Carroll di vivere nuove avventure, possibilità che si concretizza anche nel seguito, Alice Through the Looking Glass e nel delizioso racconto intermedio, Blue Dream, che fa da raccordo ai due romanzi.

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Alice from Wonderland ~ vol. 1

Cosa accadrebbe se Alice varcasse la dimensione di Wonderland?
Quanto labile diverrebbe il confine tra lucidità e follia?
Una strega, un sortilegio e un libro sono il principio di tutto.
Alice non è più la bambina sprovveduta che vagheggiava tra labirinti di carte. È una giovane innamorata, alla ricerca della propria identità. Per trovarla viaggerà nel tempo e oltre il tangibile.
Scrittori, scienziati, circensi e matti sono i suoi compagni in uno straordinario viaggio verso una meta impossibile.
Sottomondo non è mai stato così sopra.
Che la magia abbia inizio, la tana del coniglio vi aspetta.

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Blue Dream

E se realtà e immaginazione si fondessero? Cosa accadrebbe se uno dei personaggi di Wonderland arrivasse nel presente? Algar è ancora innamorato di Alice e non riesce a rinunciare a lei. Grazie ai consigli di Nikola Tesla, il Brucaliffo viaggia nel tempo pur di ritrovarla, ma un errore di calcolo lo spedisce nel futuro. Quando tutto sembra perduto, la speranza palpita su ali di farfalla. Una maschera di pizzo, un segreto, un passato da cancellare. La speranza ha un nome, quello della fanciulla dagli occhi di zaffiro.

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Alice Through the Looking Glass ~ vol. 2

C’è un mondo alla rovescia oltre lo specchio, un luogo oscuro in cui dimorano le ombre e una regina dal cuore nero: Mechanicland, il Regno di Ferro. Alice è la sola che può sconfiggerlo, la sola a possedere la chiave. In una lotta a cavallo tra le due dimensioni, Alice scoprirà il coraggio e il valore. Ma ci sarà qualcuno ad aiutarla, un principe misterioso e la sua corte di fate. La superficie dello specchio ha iniziato a incrinarsi, preparatevi a valicare il confine. Lucidate le lame, impavidi lettori. La battaglia nel regno di ferro ha inizio.

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Questa saga merita davvero una menzione d’onore per la cura che l’autrice ha messo in ogni dettaglio, non solo nella storia: è raro, davvero rarissimo (e quando accade, noi blogger abbiamo il dovere di gridarlo ai quattro venti) trovare libri così curati, così belli anche materialmente. Le bellissime copertine, l’impaginazione, perfino le appendici piene di informazioni sulla nascita del libro e approfondimenti sui personaggi reali che incontrerete. Alessia Coppola ama i libri, ama la scrittura e ama i suoi lettori, è questo ciò che si vede.

File_000 (5)L’Alice che vi preparate a conoscere non ha quasi nulla in comune con la bimba curiosa che avete incontrato fra le pagine di Carroll: è una ragazza tormentata, senza ricordi, che vaga per le strade di una Londra dell’800, fumosa e gelida. È sola, ha perso qualcosa ma non sa cosa… o forse ha perso qualcuno. Non ricorda più come si chiama, così si lascia portare a casa da una coppia di signori gentili, che la coccola e vizia come se fosse una figlia. Eppure ad Alice quella vita non basta: i suoi occhi hanno visto molto di più, deve scavare nella memoria, ha bisogno di spostarsi, di trovare la verità… soprattutto dopo aver incontrato l’affascinante garzone che lavora alla sartoria, Edmund, che è sembrato sconvolto quanto lei dall’incontro. Inizia così, l’avventura di Alice fuori dalla sua Wonderland, in una Londra steampunk popolata di strane invenzioni, viaggi nel tempo, individui affascinanti e pericolosi, misteri. Questo primo volume è il passaggio per un mondo fantastico, che Alessia ha saputo descrivere dettaglio su dettaglio. Una delle prime cose che mi haa stupito, infatti, oltre allo stile lirico e alla musicalità del testo, è proprio l’attenzione per i dettagli: dai particolari dell’abbigliamento vittoriano, alle tradizioni legate al tè, passando per una conoscenza approfondite di macchinari, invenzioni, scoperte, alcune reali altre immaginarie, ma sempre plausibili, perché frutto di un’accuratissima ricerca da parte dell’autrice.

File_001 (5)In questo scenario eterogeneo e complesso, s’incastrano perfettamente le figure dei protagonisti: di Alice e dei suoi Matti, altrettanto eterogenee, altrettanto complesse. Perché i personaggi dell’Alice di Carroll sono cambiati: usciti dalla fiaba (non vi dirò come, scopritelo fra le pagine del libro), hanno dovuto affrontare il mondo, il tempo, lo spazio, i sentimenti umani. Alice inizierà pian piano a ricordare, a ricordare la sua vita a Wonderland e poi quella nel mondo, dovrà fare i conti col suo cuore, diviso fra il coraggioso, solare e folle Edmund, il Cappellaio e il misterioso e tormentato Algar, il Brucaliffo.  E credetemi quando vi dico che proverete gli stessi sentimenti di Alice: non saprete se scegliere il rosso fiammeggiante dei capelli di Edmund o il blu-violaceo delle nebbie di Algar, la conoscenza o l’oblio, l’amore o la passione.

Alice from Wonderland è la storia di un gruppo di amici (ci sono lo Stregatto, la Regina di Cuori, ecc.) usciti da un libro ma ormai profondamente umani, che vorrebbero “tornare a casa”, nella loro Wonderland. Per farlo dovranno affrontare un lungo viaggio, aiutati da personaggi immaginari ma anche reali… sul vostro cammino incontrerete Nikola Tesla, ad esempio, visiterete i Freak Show (una tradizione dell’epoca), insomma v’innamorerete di questa Wonderland tra realtà e fantasia, tra passato e futuro, che Alessia Coppola ha saputo immaginare, anche per voi.

File_003 (5)Blue Dream è invece un racconto dedicato a quello che probabilmente è il mio personaggio preferito: Algar. Io tifo sempre per gli outsider e Algar è l’outsider per eccellenza: è intelligente, è potente, sensibile eppure entra in connessione solo con pochi, è insicuro e maschera le sue insicurezze dietro un’apparente algidità. Alice gli vuole bene, ma per lui non è sufficiente: Algar vuole tutto. Alessia lo descrive come un dandy affascinante, dedito all’oppio e alle donne, ma profondamente frustrato. Troverà la sua strada? Lo scopriremo in Blue Dream, appunto, dove Algar farà un lungo viaggio nel tempo, fino ad arrivare nel 2015. Qui, farà una scoperta incredibile. Non svelo altro, ma posso dirvi che se, come me, alla fine del primo volume sentivate il bisogno di saperne di più di Algar, Blue Dream è un’occasione imperdibile.

File_002 (4)E veniamo alla conclusione della saga: Alice Through the Looking Glass prende tutto ciò che Alice ha conquistato nel primo volume e lo rovescia, lo mette in pericolo, lo capovolge. Perché in questa seconda avventura, avvincente come la prima ma più oscura, Alice dovrà affrontare una Wonderland onirica e alla rovescia, una Wonderland meccanica, dove tutto ciò che conosceva è diventato il suo contrario, Edmund e Algar compresi. Ce la farà Alice? Riuscirà finalmente a guardarsi dentro? A leggersi? Ci vuole molto coraggio. Alice dovrà averlo, se stavolta vorrà salvarsi. Anche in questo secondo volume un viaggio, una compagnia di amici, sentimenti limpidi e cupi, sospetti e personaggi reali che irrompono nella magia del racconto, con la potenza del loro nome (Freud, per esempio) ma solo per diventare parte di questa Wonderland, un Paese delle Meraviglie (e delle Non-Meraviglie) in cui troverete di tutto, in cui, soprattutto, troverete gli esseri umani, la loro fragilità e il loro coraggio, descritti come protagonisti di una fiaba, ma sempre terribilmente reali.

2 thoughts on “La serie di Alice from Wonderland, Alessia Coppola (recensione)”

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