buon-junkie Oggi non vi parlo di un libro, ma di un film. Un film che aspettavo moltissimo: Animali fantastici e dove trovarli. Perché aspettavo questo film?
Le ragioni sono diverse.
1) Mi manca Harry Potter, l’atmosfera di Hogwarts, l’umorismo della Rowling e la sua capacità di inserire la magia nel mondo quotidiano
2) Adoro Eddie Redmayne, un attore eccezionale, ero curiosa di sapere come avrebbe dato vita al personaggio di Newt Scamander
3) Nel cast c’era Colin Farrell, un attore che amo, che trovo molto bravo, ma che ha recitato sempre in ruoli di merda: questa era la sua occasione per redimersi!

Dunque: cast favoloso e le atmosfere della New York anni ’30, sulla carta, si prestano benissimo alla magia. La regia di Yates non mi fa impazzire, non mi hanno fatto impazzire i film della serie di Harry Potter che ha firmato lui (dall’Ordine della Fenice in poi), ma comunque la sceneggiatura era di J.K. Rowling: JK ROWLING, la mia dea, la mia musa… e quindi…

La mia avventura nel mondo di Animali Fantastici, inizia quando, a una settimana dall’uscita, comincio a mettere in pratica le mie doti di persuasione sul mio compagno. Lui ha poteri divinatori ai quali si affida ogni volta che io propongo un film da vedere al cinema. La sua risposta è, 9 volte su 10: “è una cagata”.
Anche stavolta, guardando nel fegato di un montone, sentenzia: “è una cagata”. Di fronte però ai miei occhioni spalancati che bramano magia Potteriana e all’Imperio che gli lancio contro, non riesce a dire di no.
Quindi, andiamo.
Scelgo lo stesso cinema in cui ho visto il primo Harry Potter: ricordo perfettamente il giorno in cui la mia fissazione è iniziata. Era il 2001 e non avevo ancora letto i libri. Sono uscita dal cinema innamorata, vedendo magia ovunque e, naturalmente, sono andata subito a comprare i libri (fino a quel momento in Italia erano usciti i primi quattro). Da quel momento J.K. Rowling è diventata parte della mia vita. Quindi, ecco, mi sembra perfetto tornare nello stesso cinema in cui è iniziato tutto. Che romanticona.

Io che mi preparo sobriamente alla visione del film
Io che mi preparo sobriamente alla visione del film

Arriviamo due minuti prima dell’inizio dello spettacolo, la sala è semi-vuota, un miracolo, visto che detesto le sale affollate, il chiacchiericcio, in generale i babbani. Ci accomodiamo e, naturalmente, accanto a noi si siedono due tizie che iniziano a parlare come se fossero nel salotto di casa (esiste un girone infernale per quelli che parlano a voce alta durante un film, lo so, ci credo, lo spero). Dopo aver inviato loro una Maledizione Senza Perdono, ci spostiamo e troviamo il posto ideale: isolato da tutti.

Il film comincia: le famose note della colonna sonora di Harry Potter accompagnano la comparsa del logo della Warner Bros. Lacrime. Saranno le uniche lacrime di gioia versate, il resto saranno lacrime di amarezza e sconforto. Ora vi spiegherò perché. Vi avviso che qui è pieno di spoiler, quindi se non volete sapere nulla degli inesistenti colpi di scena e degli inutilissimi personaggi che compariranno nel film, non andate avanti.

spoiler_alert

Siamo a New York, nel 1926. Newt è appena sbarcato con la sua valigia piena di animali fantastici, per una missione segretissima. Ai controlli, nonostante sia stato in tutto il mondo a cercare animali fantastici, è spaesato come un bambino di tre anni il suo primo giorno di asilo. Immediatamente il tipo della sicurezza percepisce che ha davanti uno “stramboide” peraltro inglese e come ogni buon americano non si fida, tanto più che dalla valigia provengono strani rumori e la chiusura scatta da sola.
 “Dovrei farla riparare” dice imbarazzato il nostro Newt.
Il tipo gli chiede di aprirla e nonostante l’apparente inettitudine (strana per un magizoologo che è stato in ogni parte del mondo), Newt ha pensato bene di fare un incantesimo alla sua valigia e quindi al tipo della sicurezza appare come un normalissimo bagaglio a mano.
Dunque Newt s’incammina per le strade affollate di New York (non si sa verso cosa, perché gli scopi dei personaggi di questo film sono solo ipotizzabili), con una valigia piena di creature che non potrebbe portare in giro e che si apre da sola perché “deve farla riparare” (un incantesimo “Reparo”, no? Lo fa Hermione a 12 anni sull’Espresso per Hogwarts) o che comunque rischia di potersi aprire al momento meno opportuno.

Il caro Newt, camminando, si ritrova davanti a un Sit-In di un gruppo chiamato i Secondi Salemiani (da Salem, dove in passato si è tenuta una delle più violente cacce alle streghe) capitanati da una versione dark della signora Camden di Settimo Cielo, tale Mary Lou Barebone, una donna che adotta piccoli orfani e che combatte strenuamente contro la magia.

Possiamo immaginare (sempre perché in questo film nulla è lasciato al caso, eh), che alcuni esseri umani (i più bigotti e conservatori) sospettino esista la magia e la odino. È accaduto altre volte in passato che i non magici avessero dei sospetti e combattessero streghe e maghi,  nel 1600 le streghe venivano bruciate, è stato anche per questo che la Confederazione Internazionale dei Maghi ha redatto lo Statuto Internazionale di Segretezza della Magia, entrato in vigore nel 1689.

Ricordatevelo bene: dal 1689 in poi, i maghi nascondono magia, oggetti magici e animali fantastici. Capito? Dal 1689. DAL 1689.

Comunque, mentre è lì che osserva questi pazzi che vogliono tornare a fare roghi di streghe, qualcuno urta la valigia che il nostro eroe ha pensato bene di posare per terra mentre ascolta il pistolotto della signora Camden.
Giusto, perché se trasporti animali fantastici, rari e pericolosi per gli umani e hai pure una valigia con la serratura difettosa, puoi lasciarla dove ti pare.
E difatti uno Snaso (una specie di ornitorinco cleptomane) riesce a fuggire e si nasconde nella Banca.

Nel frattempo a New York si stanno verificando diversi incidenti causati da una creatura magica di cui non si sa ancora nulla, ma che rischiano di aggravare la già precaria situazione tra maghi e non maghi. Ah, qui i maghi si chiamano no-mag e non Babbani. Di certo gli Americani hanno molta meno fantasia degli Inglesi, ma va beh.

Comunque, nel tentativo di recuperare lo Snaso, Newt, al quale dello Statuto di Segretezza non frega una cippa, fa incantesimi un po’ ovunque, usa la magia davanti a tutti, si materializza, lancia un Petrificus Totalus sul direttore della Banca e se ne va senza obliarlo (vi ricordate quando Draco lancia la pastoia total-body su Harry sul treno durante il sesto anno? Harry vede e sente tutto, semplicemente non può muoversi perché sotto incantesimo, ergo pure il direttore della Banca vede e sente tutto. Ma tanto poi scompare e non lo vediamo più fino alla fine.)

Comunque da tutto questo emerge che nessuno ha detto a Newt dello Statuto redatto nel 1689.

Mentre sprizza magia da tutti i pori, Newt s’imbatte in un no-mag di nome Jacob Kowalski, il quale era andato in banca con la sua valigetta, casualmente identica a quella di Newt (casualmente sarà la parola che userò per giustificare le evidenti banalizzazioni e i numerosi buchi di trama di questo film). Newt ha fatto magie davanti a lui, quindi se lo trascina dietro alla ricerca dello Snaso (che continua a sfuggirgli) con la chiara (vero che è chiara?) di obliarlo non appena avrà un secondo di tempo. Purtroppo, però, prima che Newt riesca a obliarlo, Jacob riesce ad assestargli un sonoro cazzotto (cosa che avrei voluto fare anche io) e a scappare… con la valigia di Newt (lo scambio di valige, un escamotage mai utilizzato in effetti).

Insomma, questa prima presentazione del famoso magizoologo non è davvero delle migliori. Sì, il personaggio dovrà fare della strada prima di diventare l’uomo famoso che poi è stato… ma, per la barba di Merlino, una cosa giusta nei primi dieci minuti di film potevate pure fargliela fare, no? Di solito si presenta il personaggio, si fornisce qualche appiglio per amarlo, anche nella sua inettitudine. Niente.

Comunque, tutta questa magia attira una ex auror, Porpentina “Tina” Goldstein, la quale si avvicina al nostro eroe, lo acchiappa, gli dice: ma che cazzo sta a fa? Hai messo in subbuglio una banca intera in pieno giorno e piena di persone! Lui spiega che sta cercando il suo Snaso. Tina non sa cosa sia uno Snaso, ma non si disturba a capirci qualcosa in più, gli chiede semplicemente: “Hai obliato il NO-MAG?”.
Newt la guarda come guarderebbe un testo in aramaico.
Ma come cazzo fai a non capire?
Arrivaci, no?
Chi non doveva vedere ciò che ha visto?
E poi: no-mag, NO MAG, non è così difficile.
Comunque, un sempre più confuso Newt alla fine capisce che la tizia intende “il babbano” e, con la faccia di uno che non sa perché è stato messo al mondo, confessa di non averlo obliato.

Giustamente la donna lo trascina al Macusa, cioè il Magico Congresso degli Stati Uniti d’America. Tina ci sembra un donna abbastanza forte, anche se pure lei con qualche grave disturbo relazionale. Comunque Newt viene condotto davanti a Seraphina Picquery, la presidentessa del Macusa. Qui, Tina perde tutta la spocchia e  senza una motivazione ben precisa, davanti alla Presidentessa si trasforma in Fantozzi, con tanto di salivazione azzerata, balbettii, “Com’è umana lei” e piagnucolii vari (proprio come un vero auror). A quel punto dichiara tra i gemiti che ha trovato un tizio che faceva magie in pubblico con una valigia piena di animali fantastici. La Madama Presidente (che sembra un personaggio di Star Wars) è impegnata a parlare dei sospetti casi di magia che rischiano di compromettere la pace con i no-mag (ma davvero???) con Colin Farrell, l’auror Percival Graves, direttore del reparto sicurezza del Congresso, quindi la manda subito a cagare, ricordandole che non è più un auror (e per fortuna, aggiungo io, ha perso il posto per un motivo che scopriremo poi). Quindi Tina, genuflettendosi e piangendo, se ne va verso la sua scrivania assieme a Newt e alla valigia (ah, sì, Newt non si è ancora accorto che quella non è la sua valigia, eh!).

Qui viene poi raggiunta poco dopo dal buon Colin Farrell (che ricordiamo, ha quasi sempre avuto ruoli di merda in film di merda, in questo deve riabilitarsi) al quale Tina decide di mostrare la pericolosissima valigia piena di mostri di Newt, sperando che almeno lui le creda. Solo che nella valigia trovano ciambelle e dolci, visto che si tratta di quella del no-mag Jacob. Un’altra figura barbina per questa novella coppia di eroi: Tina e Newt devono ora andare alla ricerca di Jacob prima che accada qualche disastro, visto che, ricordiamolo, il nostro buon Newt ha deciso di conservare creature fantastiche e potenzialmente pericolose in una valigia con la chiusura rotta o che chiunque può aprire, pure gli animali che ci stanno dentro.

Come ritrovare Jacob?

Casualmente,  Jacob decide di aprire la valigia, gli animali escono, ammazzandolo quasi e facendo esplodere (in pieno giorno, su New York non cala mai la notte, sappiatelo) la sua abitazione.

Nel frattempo, ci viene presentata l’allegra famiglia di Mary Lou “Camden”, con la figlioletta Modesty che canta canzoncine contro le streghe e il figlio maggiore Credence, un ragazzo che sembra molto provato dalla vicinanza con la vecchia pazza bigotta, che abitualmente lo picchia con una cintura. Comunque Credence viene avvicinato da Colin Farrell-Percival Graves, perché ha una missione: trovare un bambino o una bambina che abbia un potere immenso, se lo farà Graves lo libererà. Graves ha avuto una specie di visione su questo bambino. Va beh, comunque Credence non riesce a trovarlo e viene ripetutamente picchiato dalla signora Camden.

Newt e Tina arrivano intanto all’appartamento di Jacob (il Macusa no, invece, loro stanno parlando di “questione serie”… e noi che pensavamo che Caramel fosse un incapace. Va beh.) e trovano Jacob agonizzante, perché è stato morso al collo da una delle creature fuggite dalla valigia.
Newt di nuovo usa i suoi poteri per ricostruire tutto come se niente fosse, sempre in pieno giorno e con gruppi di no-mag che fissano sconcertati il palazzo.
In ogni caso, Tina decide di portare Newt e Jacob a casa con lei. Newt fa la prima domanda intelligente dell’intera sceneggiatura: “Scusa, ma perché dovrei venire con te?” Cioè la logica vuole, prima di tutto, che i no-mag che hanno assistito al fattaccio e lo stesso Jacob vengano obliati, no? La risposta di Tina è sconcertante: “Perché il no-mag sta male, dobbiamo curarlo”. Newt la avvisa che non c’è problema, in fondo il morso della bestia non è pericoloso, anche se pensandoci potrebbe causare a Jacob “fiamme dall’ano” (sì, proprio così, amici). Tina è decisa a portarli con lei. Di obliare il no-mag manco per il cazzo, di curarlo niente, lo si porta a casa di Tina che è un’abitazione piena di magia. Logico.

Arrivati a casa, trovano la sorella di Tina, Queenie, che si comporta come Edwige Fenech in La moglie vergine. Ha l’abitudine di accogliere gli ospiti mezza nuda e non appena vede i due “stalloni”,  si spalma sul muro con fare sensuale, mordendosi il labbro inferiore. No, non siamo in una commedia sexy all’italiana, ma sempre nel magico mondo di Harry Potter.
Comunque Queenie si riveste e poi i quattro cenano e si scopre che il cervello di Queenie non è del tutto pieno di pigne. Queenie è una legilimens, riesce a leggere nella mente delle persone, come Albus Silente, come Voldemort, come Piton. Cos’hanno in comune questi personaggi, a parte la Legilimanzia? Niente. Tre sono maghi potentissimi, una è un’idiota che usa il suo potere per capire se Jacob apprezza lo strudel.

Newt e Jacob restano a dormire lì (sempre perché l’ha deciso Tina, così senza una logica), le due donne preparano loro la cioccolata calda e questo, secondo i piani di Queenie, che non si sa davvero come sia stata in grado di eccellere in Legilimanzia, dovrebbe persuaderli a restare (ci viene presentata come un’idiota volontariamente, eh). Newt fa finta di dormire, invece è tutto vestito (proprio come i quindicenni che devono andare alle feste di nascosto dai genitori) e pronto per entrare nella sua valigia e andare a fare la conta dei suoi Animali Fantastici, portandosi appresso il povero Jacob.

Primo: ma perché non te ne vai? Non avevi una missione importantissima?
Due: ma per quale oscuro motivo ti porti un no-mag che dovrebbe essere obliato all’interno di una valigia che contiene animali rarissimi e magici, rischiando pure di metterli in pericolo?

The answer, my friend, is blowin’ in the wind.

Comunque, mentre Jacob gironzola per questo zoo fantastico, s’imbatte in un ammasso di tenebre, casualmente Newt arriva prima che l’uomo lo tocchi e lo dissuade dal farlo: si tratta di un Obscurus (magari, dirglielo prima o non lasciarlo gironzolare indisturbato per il suo zoo magico? Finora lo ha salvato solo il culo, mai la logica). A questo punto scopriamo anche la ragione del viaggio di Newt: ha catturato un Thunderbird (non so in italiano come si chiama perché, casualmente, non viene mai nominato) una specie di aquila o grifone, che deve liberare nel suo habitat naturale (che comunque non è New York, presumo, allora perché Newt è lì? Boh.)

Newt decide di andare a cercare i quattro animali che mancano all’appello e (naturalmente) si porta dietro Jacob, che essendo un no-mag sarà utile quanto un cotton fioc. I due riescono a catturarne un paio, fra cui il cavolo di Snaso, ma non prima di aver devastato una gioielleria ed essersi fatti scoprire da metà della polizia no-mag di New York. Va beh, ma tanto, ormai.
Un altro animale da catturare si trova allo zoo, è un Erumpent, una specie di rinoceronte, che, spiega Newt, essendo in calore si è recato allo zoo per accoppiarsi. Così, Newt si spruzza un profumo che l’Erumpent ama molto e imbastisce una danza di accoppiamento per attirare l’animale nella valigia, lasciando al no-mag, molto intelligentemente, la boccetta col profumo. Ovviamente il deficiente se la spruzza addosso e l’Erumpent punta su di lui allo scopo di farselo. In ogni caso, i due riescono (non si sa come) a catturare la bestia e a portarla nella valigia.

A quel punto arriva Tina e li imprigiona nella valigia, che poi porta con sé al Congresso per dimostrare a tutti di non essere pazza (ma solo scema). Davanti alla Madama Presidente, Tina perde nuovamente ogni tipo di dignità e si trasforma nel ragionier Fantocci. I tre (anche Tina) vengono arrestati e Graves interroga Newt, accusandolo di avere un Obscurus nella valigia, creatura che avrebbe causato i danni che stanno compromettendo la pace fra maghi e non maghi (ricordiamo sempre che siamo sull’orlo di una guerra). A quel punto ci viene raccontato che un Obscurus è un mago bambino di cui sono stati repressi i poteri magici. Gli Obscurus non superano i 10 anni di età e infatti la bambina cui appartiene l’Obscurus di Newt è morta a 8 anni. Non superano i 10 anni. Ricordiamolo.

Nel corso dell’interrogatorio, Graves chiede anche a Newt come accidenti sia possibile che sia nelle grazie di Albus Silente, ce lo domandiamo anche noi, caro Graves.

La valigia viene confiscata e Newt e Tina vengono condannati a morte, mentre Jacob sarà (finalmente) Obliato. In tutto ciò, Queenie riesce a leggere nella mente di Tina della condanna a morte e quindi parte per salvarli. Ah, la reazione dell’ex autor Tina alla condanna a morte è un pianto isterico. Comunque Queenie salva Jacob dall’obliazione (noooo!!!) e salva anche Newt e Tina, che nel frattempo sono riusciti a scappare. Ah, nella stanza della morte, Newt ha visto alcuni ricordi di Tina e ha scoperto che è stata licenziata per aver aiutato Credence dalla madre adottiva e aver attaccato Mary Lou (sempre davanti a tutti, perché sia mai che fai qualcosa di oculato e intelligente).

Comunque Queenie mette tutti in valigia e i quattro scappano dal Congresso, perché a nessuno viene in mente di controllare che nessuna valigia sospetta esca di lì!

Nel frattempo Credence viene beccato da Mary Lou con una bacchetta in mano e quindi punito a suon di cinghiate, davanti alla sorellina Modesty. A quel punto l’Obscurus si manifesta di nuovo e distrugge tutto, uccidendo anche Mary Lou. Quindi Graves accorre, trova Credence ancora sconvolto e gli chiede di condurlo da Modesty che, a questo punto, è la bambina della profezia cui è collegato l’Obscurus.

Nel frattempo, di questi fatti disastrosi e importanti, a Newt, Tina, Jacob e Queenie non frega una mazza: loro sono alla ricerca di un animale invisibile. Casualmente, Tina conosce uno che vende e acquista sottobanco animali fantastici e che troveranno in un night club che somiglia pure troppo al locale dove Luke e Obi-Wan trovano Han Solo. Il tipo si chiama Gnarlack. Costui, per rivelare dove la bestia fantastica si trova (perché casualmente lo sa) vuole in cambio l’Asticello di Newt (che in pratica è Groot dei Guardiani della Galassia, versione mini). Nessuno di loro ha pensato minimamente a un piano B, dovendo avere a che fare con il losco figuro, per cui cadono nella trappola tesa dal tipaccio: Graves e altri auror sono stato avvisati e fanno una retata.

Sempre a culo, i quattro riescono a fuggire e catturano gli animali restanti in maniera del tutto casuale.

Nel frattempo Graves e Credence trovano Modesty, però la verità è che l’Obscurus che ha causato la morte di tante persone, compresa quella del senatore Henry Shaw (che non si sa perché compare visto che non fa nulla tranne che morire), è proprio Credence, che rivela tutta la sua potenza. Torniamo un attimo indietro: si era detto che gli Obscurus campano massimo 10 anni, ma è evidente che Credence è molto più grande. Quindi? Quindi niente. È un miracolo, viene spiegato, e buonanotte al secchio.

Alla fine si ritrovano tutti nella metro, qui Tina inizia a parlare con l’Obscurus-Credence e riesce quasi a farlo ragionare, ma poi arrivano gli auror con la Madama Presidente e per la prima volta colti da un senso del dovere sparano a raffica e ammazzano il ragazzo, mentre Graves-Colin Farrell si dispera.

Ma come è possibile, è dall’inizio del film che non fate un cazzo, come vi viene ‘mo? Sembra pensare il nostro amico.

Graves cerca di fuggire, ma le decine e decine di autor presenti sono utili come una prugna secca, per cui è solo grazie a Newt che viene catturato. A quel punto Newt ha una geniale intuizione (la prima): chi hanno davanti potrebbe non essere Graves. Non sappiamo perché, non sappiamo da cosa l’abbia dedotto, è un miracolo, lo stesso miracolo che ha permesso a Credence di sopravvivere. Un miracolo nella trama, insomma.

Comunque, colto dall’intuizione, Newt getta su Graves l’incantesimo Revelio che, ricordiamolo per chi non lo sapesse, non funziona sulla magia oscura e su incantesimi molto potenti (perché se no la metà delle inique azioni compiute durante il periodo di Voldemort, non sarebbe accaduta) ma che, miracolo, in questo caso funziona ed ecco che Colin Farrell si trasforma in Johnny-Depp-Gellert Grindelwald, in pratica Jack Sparrow con la pettinatura di Brad Pitt in Inglourious Basterds.

Quelli del Congresso Magico non hanno avuto alcun tipo di sospetto su Graves, naturalmente, in ogni caso il più oscuro mago del suo tempo viene arrestato, non prima di aver minacciato di morte Newt.

A questo punto, tutti si ricordano improvvisamente di aver distrutto un’intera città e di dover riparare al danno obliando milioni di abitanti (per fortuna siamo solo a New York, una piccolissima città da cui non è facile trapelino notizie).

Newt ha un’altra delle sue idee geniali: tira fuori dalla valigia la Thurderbird, le affida una pozione obliviosa e la spedisce a provocare un temporale per cui la pioggia, cadendo, si mescola alla pozione ed è in grado di cancellare i ricordi dell’intera città. Va beh, non ho la forza di chiedere come fa una minuscola boccetta mescolata con non so quanti metri cubi di pioggia a cancellare la memoria di migliaia e migliaia di persone, visto che dovrebbero berla (non semplicemente esserne inzuppati) e considerando che non è detto che tutti quelli che hanno visto cose strane saranno bagnati dalla pioggia.

Ma magari, far dire qualcosa di rassicurante al Congresso Magico a questo punto? Qualcosa che ci faccia sperare che non sono tutti degli inetti? No.

Così finisce il film, ma purtroppo ci aspettano ancora dieci minuti buoni di inutili saluti fra l’idiota Queenie e l’inutile Jacob, che si sono innamorati, non si capisce neanche perché. Poi c’è pure il lieto fine tra Newt e Tina, che si scoprono innamorati. Newt riparte ma promette di tornare a trovarla. A Jacob viene cancellata la memoria, ma con l’aiuto di Newt apre la sua pasticceria e incontra, di nuovo, Queenie (maledizione!)

Quando le luci si accendono, scopro che il mio compagno è stato colto da un sonno molto simile alla morte, lo sveglio e torniamo a casa.
Il fegato di montone aveva previsto tutto.

 

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