buon-junkie Oggi è un grande giorno, torna infatti una rubrica a me molto cara: “libri di traverso”, cioè libri così brutti che mi si sono bloccati nel gargarozzo, rischiando di ammazzarmi. Ho chiamato diversi volte questo tipo di libri con una parola ben precisa: libriminkia o anche librimerda, scegliete quella che vi piace di più.
Per farvi capire cos’è un “librominkia” vi cito me stessa (evvai con le manie di grandezza) in una delle puntate dedicate a questa categoria speciale di libri (quella in cui parlo di Cinquanta Sfumature di Schifo)

I librominkia sono oggetti per aspetto simili ai libri normali (con i quali tendono a confondersi) ma caratterizzati da poca grammatica, stile piatto, personaggi amorfi e trama ridicola.

Pur sapendo ogni volta a cosa vado incontro, non riesco a non avventurarmi, di tanto in tanto, in questa selva oscura per essere rassicurata sui livelli di disagio raggiunti dall’editoria mondiale.
Detto ciò, la recensione di oggi è vecchissima (del 2012) ma non era presente su questo blog, perché risale ai tempi in cui scrivevo per un altro sito e mi beccavo gli insulti di tutte le bimbeminkia e le fan del poveri libri gabbati. A questo proposito, vorrei chiarire fin da subito (prima che mi arrivino minacce di morte, com’è accaduto dopo la mia recensione di Divergent) che il fatto che mi diverta di tanto in tanto a prendere per il culo alcuni libri, non deve farvi sentire offesi, oltraggiati. Sono per la libertà di letture, non vi giudico, giudico solo il libro in questione… e se vi domandate: “Perché leggi libri che già sai non ti piaceranno?”, vi risponderò come la buonanima di Tin Tin ha risposto a Eric Draven, in Il Corvo:

Perché mi piace, perché mi eccita.

ilcavaliereeternoionefanucciFatta la dovuta premessa, andiamo subito al sodo. Il libromerda di oggi è Il cavaliere eterno di Larissa Ione, che Fanucci mi ha inviato in omaggio molti anni fa (non ho più collaborato con Fanucci… coincidenze?). Premetto che quando ho letto questo libro, non avevo idea di cosa mi aspettasse. Certo la sobrissima copertina sulla quale campeggia un tronista di Uomini & Donne aveva provata ad avvisarmi, ma sono una fanciulla ingenua e dunque sono andata così, alla cieca. Dopo il primo momento di ribrezzo, però, devo dire di essermi divertita parecchio.

Sapevo solo che si parlava di Cavalieri dell’Apocalisse:

Apocalisse 6,1-8
[…] Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora.?
[…] Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada
[…] Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano.
[…] Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l’Inferno.
Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra.

Questo era quello che sapevo io, le poche informazioni dell’ora di religione sopravvissute alla svolta anticlericale.
Mi sbagliavo.

Il Cavaliere Eterno segue le vicende di Reseph, Ares, Thanatos e Limos, quattro fratelli (l’ultima è una femmina) belli, ricchi e talmente letali che perfino Chuck Norris si farebbe qualche problema a stuzzicare.
Apprezzano i festini, lo sport e non disdegnano alcol e sesso. Soprattutto il sesso. Hanno una vaga tendenza alla coprolalia e all’assassinio, ma questo è normale: sono le caratteristiche in dotazione di qualunque figo spaziale con mega pettorali o mega tette.
Il vero problema è che i quattro fratelli sono pronti a trasformarsi rispettivamente in Pestilenza, Guerra, Morte e Carestia, il che accadrà alla rottura dei sigilli. Questo rappresenta un discreto problema, visto che rottura dei sigilli significa, come dice la profezia, Armageddon.
La Fine del Mondo, in altre parole, con i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse che infiammano la Terra e pongono fine alle miserabili vite umane.
Cazzo, è fottutamente eccitante, commenterebbe uno dei personaggi del romanzo.

Tutto inizia con il sigillo di Reseph che si spezza. Da innocuo playboy, anima di leggendarie feste-orgia in piscina, Reseph si trasforma in un demone zannuto fissato con l’Apocalisse, che vuole trascinare nel “lato oscuro” i fratelli. Per farlo deve trovare i loro sigilli e spezzarli e il primo in cima alla lista è il secondogenito, Ares.

Ares un tempo viveva fra gli uomini, poi gli hanno ammazzato moglie, figli e fratello ed è diventato un po’ scontroso, così si è trasferito in Grecia, in una principesca villa sulla spiaggia: non si fatica a comprendere perché le femmine (di qualsiasi specie) lo trovino irresistibile, nonostante la stazza e il carattere non propriamente rassicuranti.
Ares conosce Cara: una bionda oca giuliva con il potere di entrare in empatia con gli animali o di far esplodere essere umani (a seconda di quanto è agitata) e una latente ninfomania. L’ideale di ogni uomo, insomma, anche di un Cavaliere dell’Apocalisse.

I due sono costretti a vivere in stretto contatto quando Cara accoglie per sbaglio l’agimortus (il sigillo) di Ares. Per inciso: per tutta la durata del romanzo – 369 pagine – Cara continuerà a chiamare l’agimortus, agi-qualcosa, perché proprio non ce la può fare a farcela (semi-cit.). Comunque, compito di Ares sarà proteggerla da Reseph-Pestilenza, che vuole farla fuori per spezzare il sigillo.

La trama si può riassumere così, perché il resto della storia è solo il pretesto che l’autrice usa per abbandonarsi a una sequenza di elucubrazioni troppo ridicole per essere considerate erotiche. Si passa senza logica da caotiche scene di battaglia (che si concludono sempre con ripetitive e vaghe esplosioni di carne, sangue, ossa, dal momento che l’autrice NON SA descrivere una battaglia) ad ancora più caotiche scene di sesso della durata di minimo tre pagine, roba che pure Rocco a un certo punto si dichiarerebbe sfiancato. Cara e Ares si accoppiano in posizioni inaccessibili alla maggior parte degli esseri viventi e incomprensibili a livello anatomico. Praticamente non hanno le ossa o hanno mangiato il frutto di Gom Gom e sono malleabili come Monkey D. Rufy.

Ares mentre affronta i nemici.
Ares mentre affronta i nemici.

L’Armageddon, insomma, è una cosuccia che resta sullo sfondo, della serie “Ma che sarà mai”, mentre masturbazioni, falli, liquidi seminali, patte gonfie e culi sodi, spuntano fuori senza controllo, come le erezioni di Ares (una in ogni pagina, è malato di priapismo e non lo sa).

Leggiamo uno stralcio, per farci un’idea:

“Un pensiero lo assillava mentre tornava in Grecia con il Varco: lei indossava le culotte di Victoria’s Secret.
Riusciva a visualizzare le sue curve appetitose avvolte in quelle mutandine sexy. […] Voleva stringerla mentre le mani gli scivolavano dietro per afferrare quel suo culetto sodo… Dannazione, era ossessionato da quelle fantastiche mutandine.”

Da questo si capisce che razza di coglione sia Ares.
Cioè: tuo fratello vuole far finire il mondo e tu pensi alle culotte di Victoria’s Secret? Ma poi che cazzo ne sai che esistono le culotte di Victoria’s Secret?

Ogni buon soldato conosce le culotte Victoria's Secret.
Ogni buon soldato conosce le culotte Victoria’s Secret.

Notate anche lo stile meraviglioso dell’autrice, senz’altro valorizzato da una traduzione altrettanto ridicola: “Curve appetitose avvolte nelle mutandine sexy”, bah. “Quel suo culetto sodo”, ri-Bah. Ma non c’era un modo di dirlo che non somigliasse alla sceneggiatura di Pierino colpisce ancora?
Larissa Ione ci descrive Ares come uno spietato guerriero eccitato dalla violenza, un uomo duro abituato a dormire addirittura senza cuscino! Perché “le comodità rendono deboli”, come il guerriero tutto d’un pezzo riferisce a un’affranta Cara (tra l’altro avvolta in un soffice pigiama rosa con pecore disegnate, sexy quanto una teiera).

Il guanciale, simbolo di corruzione e debolezza. O mores o tempora
Il guanciale, simbolo di corruzione e debolezza.
O tempora, o mores!

Ares ha una casa con spiaggia privata e idromassaggio, dotato di panche riscaldate.
Una vita da accampamento militare, certo.
Larissa Ione fa finta di nulla e, come Cara, si concentra sulla “tartaruga” (non sia mai chiamarli addominali!) del Secondo Cavaliere dell’Apocalisse.

Ma leggiamo ancora degli estratti, ad alto tasso d’imbecillità:

“Hai il sapore dell’oceano. Cazzo…”.
Gemendo le sollevò una gamba per appoggiarla sopra la sua spalla…
“Aspetta – Cara gli sbatté il palmo della mano sul petto – La protezione?”
“Le mie guardie sono qua vicino… Ah, intendi per il sesso”.

Ma si può essere più idioti? A parte che non so per quale motivo Ares debba usare la parola “Cazzo” come intercalare inutile, per fare il figo? Manco a dodici anni. Ma poi, tu autrice, puoi davvero far dialogare i tuoi personaggi in questo modo così demente? Il sapore dell’Oceano, poi, che significa? Che Cara è salata come l’acqua di mare? Che puzza di pesce? Boh.
Comunque, tra un eloquio da Sergente Maggiore Hartman (“Dannazione, Thanatos. Questa è la mia decisione. Ha fottuto la mia donna, e io farò quello che devo fare” – “Apri il Varco, apri il fottuto Varco!”) e un’erezione improvvisa, si arriva fino alla battaglia finale di cui non importa niente a nessuno, neanche alla stessa autrice che sembra aver fretta di concludere per dedicarsi alla descrizione dettagliata del rocambolesco accoppiamento finale dei due protagonisti, con Cara appesa a testa in giù dal ramo di un albero, cui segue l’immancabile proposta di matrimonio (in ginocchio) con tanto di anello con brillante, che sancisce ufficialmente il passaggio di Ares da spietato cavaliere dell’Apocalisse a stallone da monta con il carisma di un’ameba.

L’Armageddon è un rimpianto lontano, la saga, infatti, continua, come si apprende tristemente alla fine del romanzo (nel prossimo capitolo la sorella di Ares, Limos, dovrà vedersela addirittura con Satana, il geloso fidanzato).

Se in un momento di particolare tristezza, voleste provare a leggerlo, sappiate che il libro costa solo 4,45 € in versione cartacea su Amazon e potete acquistarlo cliccando qui. Però poi non dite che non vi avevo avvisato!

2 thoughts on “Il cavaliere eterno, Larissa Ione [libri di traverso]”

  1. Ok, sto ancora ridendoxD
    Ho iniziato il libro anni fa e poi l’ho abbandonato dopo poco, noiosissimo. Questo genere di libri è un po’ così e uno deve prenderne atto prima di iniziarli. Li si legge per una love story spinta con aspetti paranormal, altrimenti è inutile cercare altro (e ci sta, ovviamente. Ognuno legge quel che vuole:)). In ogni caso, non si può negare che siano spesso da prendere “un po’ con le pinze”, per minimizzare un peloxD

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