Prendete un divano… preso? Ok.
Ora indossate un maglione informe, il pigiama, qualsiasi cosa che sia abbastanza comoda e calda da indurvi a restare chiusi in casa appiccicati al termosifone. Fatto? Ok.
Ora disponetevi nella posizione più comoda che conoscete, sul divano e davanti alla TV, ma ricordate di aver piazzato abbastanza vicino a voi i viveri necessari (cioccolata, tè caldo, biscotti, patatine o vodka, dipende dai vostri gusti). Fatto? Benissimo.
Ora siete pronti: preparatevi alla maratona di FANTAGHIRO‘.
Tornano infatti su Mediaset Extra dal 21 dicembre al 25 le avventure della principessa/guerriero con la pettinatura alla Nino D’Angelo che tutti amiamo… e tornano, udite udite, non alle 6 di mattina come l’anno scorso ma dalle 16.30 in modo che anche le nuove generazioni possano essere ammaliate dalla incredibili avventure della nostra amica Ninoghirò!
Intanto voi beccatevi la mia super recensione della domenica (lo so non è domenica, avrei dovuto pubblicarla ieri, ma non ce l’ho fatta, quindi ciaoooo)!
Un cast di grandissimi attori, interpretazioni indimenticabili, a partire da quella di Alessandra Martinez, con la sua perenne espressione agguerrita da “Mi prude sotto la pianta del piede chi mi aiuta a togliere l’armatura?”
O di Angela Molina, nel doppio ruolo della Strega Bianca e del Cavaliere Bianco. Le abili mani dei make-up artist riescono a far sì che come Strega Bianca l’attrice sembri un uomo e come Cavaliere Bianco, una donna.
E poi il Senzanome, il cattivo della quinta stagione, interpretato dal mitico Remo Girone che per l’0ccasione rinuncia a tutte le sue capacità recitative e si adegua abilmente al resto del cast. Un incrocio tra V per Vendetta, Capitan Uncino e Chucky la Bambola Assassina.
Quel gran pezzo di gnocco che è Tarabas, che ha dato già in tenera età alle bambine aspettative troppo alte in fatto di maschi. Perennemente friendzonato da Fantaghirò per un evidente deficit visivo.
E poi va beh, Romualdo… e che gli vuoi dire? Recitazione perfetta, pure col fermo immagine.
Ma partiamo dall’inizio, ragazzi. Il 21 dicembre del 1991 (storica data della PRIMA messa in onda di Fantaghirò) io avevo dodici anni. Credevo nel fantasy, nelle principesse guerriero, nella fiabe e il mio scrittore preferito era Italo Calvino che, guarda caso, era autore della riscrittura della fiaba “Fantaghirò – persona bella”.
PUBBLICITA’: se volete fare un regalo davvero bello ai vostri figli, fratelli minori, nipoti, ecc. regalate la raccolta “Fiabe Italiane” di Italo Calvino.
Per me, a dieci anni, è stata la LUCE.
Fantaghirò da quel momento mi avrebbe accompagnato per tutta la vita. Ma andiamo con ordine, perché non è facile. Sono passati 24 anni da quel giorno, emh…
Io direi di dividere la recensione in sezioni… perché la cosmogonia di Fantaghirò non è semplice da decifrare.
Partiamo dall’inizio… cioè da
C’era una volta…
…LA TEORIA DEI NOMI DEI PERSONAGGI IN FANTAGHIRO’
Se anche voi quando avete sentito per la prima volta pronunciare la parola Fantaghirò avete reagito così:
L’origine del nome Fantaghirò.
In un regno fantastico, un re, impegnato in una guerra antichissima col regno affianco, attende trepidante la nascita del suo terzo figlio. Ha già due figlie femmine, si aspetta un erede maschio. Lui e la regina fanno il toto-nomi (lo so questa è una scena che non è stata mostrata in TV, ma di sicuro è andata così)
– Cara, come lo chiamiamo il bambino?
– Caro, non sappiamo ancora se sarà maschio o femmina…
– Cara, non portare sfiga. Io ho bisogno di un erede maschio che la guerra qui col regno affianco ha esaurito tutta la mia scorta di pazienza. Quindi non rompere le palle… io avevo pensato a Nino, come il grande Nino D’Angelo di cui ti ho dedicato tutte le canzoni.
– Caro, sei un imbecille, ti ho sposato solo perché hai un castello. E comunque secondo me è femmina, me l’ha detto la Strega Bianca.
– Per tutte le oche del regno di Assabel, ti ho detto e ridetto che quella iettatrice al castello non ce la voglio. Ho detto che sarà maschio e maschio sarà.
Nove mesi dopo nasce una bella femminuccia.
– Caro, te l’avevo detto. Abbiamo già due figlie: Carolina e Caterina. Otto lettere, iniziano per C e finiscono per A, che ne dici se continuiamo la tradizione e la chiamiamo Cecchina? Mi sento che sarà brava con le armi.
– Cara avete rotto le palle tu e la Strega Bianca. Io volevo un maschio, sai che c’è? Io la odio questa figlia, la chiamerò Fantaghirò e ora ciao vado a offrirla in pasto alla Sacra Bestia.
E così il buon re, decide di prendere Fantaghirò e di offrirla alla Sacra Bestia. Solo che una volta nella Grotta della Rosa d’Oro un fulmine (sì, un fulmine nella grotta) colpisce la spada del re che, essendo stata forgiata con le sottilette Kraft, viene distrutta. Fantaghirò è salva (a parte il nome).
…La scelta dei nomi fra i regnanti: originalità vieni a me
Certamente avrete notato anche voi che i due sovrani dei regni che si combattono non brillano per originalità quando si tratta di dare nomi ai loro figli non protagonisti.
Immagino la crew della serie riunita assieme al regista Lamberto Bava:
– Oh, è tutto pronto ma vorrei che Fantaghirò avesse due sorelle e che anche Romualdo avesse due fratelli. Cioè questa cosa speculare è figa assai.
– E chi sarebbero?
– Allora una è carina ma nella media, un tipo, noi però diciamo che è bellissima… tanto per il principio della “sospensione dell’incredubilità” nessuno farà un fiato, e poi c’è la sorella brutta che però è “saggia”, quella che non si caga nessuno. I fratelli di Romualdo, invece, sono due caprai che in comune con Romualdo hanno solo la barba e che non fanno niente durante tutto il film.
– Eh, ci vogliono dei nomi.
– Ok, dai, veloci. I primi che ci vengono che fra cinque minuti siamo in pausa.
– Perfetto.
E questa è la storia dietro la nascita dei personaggi di Carolina e Caterina e Ivaldo e Cataldo.
Ma il capolavoro viene raggiunto dai sovrani del vicino regno di Assabel che in barba a qualsiasi diritto umano decidono di chiamare i loro tre figli Issibil, Ossobol e Ussubul.
Naturalmente i due cessi toccherebbero come mariti a Carolina e Caterina, il terzo che ha l’occhio gentile di un demone infernale ma è mediamente chiavabile tocca a Fantaghirò, naturalmente. Chiaramente la media di chiavabilità è ulteriormente abbassata dalle magnifiche mongolfiere che i rampolli portano come copricapi.
Personaggi secondari: gli innominati.
Poi ci sono tutta una serie di personaggi secondari che non hanno mai ricevuto la grazia di un nome e che compaiono accreditati come:
– ciambellano
– nutrice
– terzo indovino
– cavaliere ubriaco
– cuocona (giuro!)
Per testimoniare quanto detto ecco la scheda personaggi presa da Wikipedia:
E poi fra loro spicca l’unico fortunato che pure se nella serie conta quanto il due di picche quando briscola è fiori può vantarsi di avere un nome, si chiama Tonino, che fa subito “salumiere che ha attraversato il varco e si è ritrovato in un mondo fantasy”.
… LA STORIA DEI COSTUMI DI FANTAGHIRO’
Sicuramente uno dei punti forti della serie: i costumi. I costumi fanno ambientazione, creano storie, sono importantissimi a livello narrativo.
Fantaghirò, storia di un’ascesa: da giullare di Corte a principessa
La prima volta che vediamo Fantaghirò, la nostra eroina indossa un sobrio abito con i colori del regno che per sua sfortuna sono l’arancione e l’azzurro. Un outfit intercambiabile che nasce abito lungo e diventa comodissima calzamaglia a seconda delle necessità. Nella versione calzamaglia, la mise è un incrocio fra “Robin Hood ci ha dato dentro con l’idromele”, “Peter Pan ha donato i suoi vestiti vecchi ai poveri” e “Ci è avanzato un abito da giullare a chi lo diamo?”
Punto di forza di Fantaghirò sono di certo i copricapo che la nostra eroina sfoggia in ogni puntata:
Interessantissimi anche i costumi che caratterizzano alcuni dei personaggi meglio costruiti della serie:
Strega Nera
Tette al vento, copricapi che pesano più del Titanic. Il tocco di classe: le unghie alla “parrucchiera del bronx”. Brigitte Nielsen al suo apice: la sua risata ha infranto più volte il muro del suono, molti bambini sono finiti dall’otorino a causa sua.
Strega Bianca
La Strega Bianca, sempre eroica nel suo abito fatto di comodi materassi Eminflex. Sembra affetta da elefantiasi e invece è la moda. Compare nei punti più improbabili, tipo il ramo di un albero… come diamine farà con circa due quintali e mezzo di abiti addosso? Beh, è la magia!
Gli effetti speciali di Fantaghirò
Di certo una fiaba come Fantaghirò non sarebbe stata la stessa senza i suoi effetti speciali. In particolare, sappiate che il 90% degli effetti speciali di Fantaghirò si basa sul funzionamento di questo semplice oggetto:
Un carrello. Sì. Per la frequenza con la quale lo vedremo comparire nel bel mezzo di una scena mentre fa scorrere avanti e indietro i personaggi come se fossero trasportati dalla magia, potremmo definire il carrello quasi uno dei protagonisti.
Creature fantastiche in Fantaghirò
La mitica Pietra Tornaindietro. La lanci e lei torna indietro (senza smettere di parlare)
L’oca che accompagna Fantaghirò in tutte le sue avventure, spunta dalla borsa che la nostra eroina si porta dietro e dispensa consigli anche quando non richiesti.
Il pesce che può respirare in superficie, coi suoi occhi sbarrati che sembrano dire: “uccidetemi vi prego”
Gli animali sono protagonisti di una delle scene più sentite dell’intera serie (Romualdo deve indovinare in qualche creatura si è trasformata la sua Fantaghirò!)
Sarà la tartaruga con la paresi facciale?
Sarà il pesce con il gozzo e l’occhio di vetro?
O il bellissimo cigno col becco che sembra una protesi?
Un momento! Questo rospo si è lanciato in acqua e, immobile, senza dare segni apparenti di vita, galleggia con la leggiadria di un supersantos alla deriva!
Dev’essere lei! E allora, ecco la sequenza più romantica di tutto Fantaghirò:
Romualdo: “Che carino”
Rospo: “trovi? Lo vedi quel buchino che ho sulla lingua?”
Rospo: “È un altro dei mitici effetti speciali a vista!”
Romualdo: “Oh cazz..”
Romualdo: ” Va beh, ti amo lo stesso”
Rospo: “Ma che cazz”
Le migliori citazioni di Fantaghirò
Fantaghirò è costellato di citazioni incredibili e fantastiche che variano dal nonsense alla supercazzola all’evidente perculata.
Cavaliere Bianco: Manda la freccia oltre la collina, colpisci il sole!
Fantaghirò: Ma è impossibile!
Cavaliere Bianco: Sono impossibili le cose non intraprese! Mira al sole e tira!
Fantaghirò: Non riuscirò mai a raggiungerlo!
Cavaliere Bianco: Questo lo potrai dire solo dopo averci provato!
E dopo averci provato, naturalmente, la freccia quasi infilza Romualdo perché, NOTIZIA, non è possibile colpire il sole.
Cataldo: Cosa farai se scopri che il Conte di Val d’Oca è una donna?
Romualdo: La sposerò.
Ivaldo: E se fosse un uomo?
Romualdo: Lo sfiderò a duello, un duello all’ultimo sangue, senza esclusione di colpi. Lo ucciderò, senza alcuna pietà. E poi ucciderò me stesso.
Cataldo: Non potresti sopravvivere alla vergogna di amarlo?
Romualdo: Non potrei sopravvivere al dolore di perderlo.
Sì, ma non basterebbe non sfidarlo, tipo?
Colonna sonora di Fantaghirò: Amedeo Minghi
Fantaghirò non sarebbe Fantaghirò senza le mitiche musiche di Amedeo Minghi. Famosissimo il tema principale, lo ricordate no?
E poi come dimenticare la fantastica “Mio Nemico” cantata da Rossana Casale.
Chi amU,
ed ama me
miU nemicU
amara gioiU.
L’amor,
non ha più pietà :
è nemicU miU
ma chi amU
può ferirsi se,
se aprirà
la ferita in noi.
Dal pettU,
l’animU
può fuggirgli
ed iU
la colgU…
ecc. ecc.
Il primo caso di colonna sonora cantata in SardU-PolaccU.
Comunque, a parte gli scherzi, io AMO Fantaghirò e, scusate, ora devo correre a sintonizzarmi su Mediaset Extra, la Strega Bianca lo vuole!
Cappero! La canzone l’avevo completamente rimossa.
ahahahaha XD
ahuhauhuahuahu ecco allora ho fatto bene a riproporre questa perla 😛