buon-junkieE buon inizio settimana! Qui a Salerno è una bella (e fredda) giornata di sole, come al solito sto lavorando ma ho deciso di fare un break perché il lunedì non è davvero lunedì senza “Lunedincipit”, un modo come un altro per non pensare a un’altra settimana di lavoro e impegni poco gradevoli!
[Ah! Ieri sera sono stata al Freadom, un bar-caffè letterario davvero carino a Bellizzi, poco distante da Salerno, in cui si organizzano presentazioni di libri e ieri, appunto, ho presentato il quarto volume della mia saga fantasy Armonia di Pietragrigia.]
Visto che le temperature continuano ad abbassarsi (anche se a dire il vero, qui a Salerno siamo sui 17 gradi circa, quindi non così fredde) direi che è giunto il momento di parlare di tre incipit che fanno venire in mente l’inverno, il freddo, la neve, la pioggia, il gelo, ecc. ecc. Tre incipit freddissimi, insomma! Eccoli qui per voi!

Hunger Games ~ Suzanne Collins

 

Quando mi sveglio, l’altro lato del letto è freddo. Allungo le dita per cercare il calore di Prim, ma trovo solo la tela grezza della fodera del materasso. Avrà fatto un brutto sogno e si sarà infilata nel letto della mamma. Ma certo. Oggi è il giorno della mietitura.

Hunger Games è una serie che mi è piaciuta moltissimo. Non ho apprezzato troppo il fatto che l’autrice abbia voluto introdurre un triangolo amoroso [Katniss-Peeta-Gale], ma comunque ho divorato tutti e tre i romanzi: stile scorrevole, preciso, frasi brevi, descrizioni perfette nella loro semplicità. Riesci davvero a sentire quello che Katniss prova, riesci a sentire quello che è successo al mondo, ma c’è spazio (tanto) anche per i sentimenti, per l’amore, che ha una potente inaudita e riesce a salvare le persone. Davvero una delle migliori serie distopiche per ragazzi, anzi direi la migliore per quanto mi riguarda!

Aspetta primavera, Bandini ~ John Fante

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Avanzava, scalciando la neve profonda. Era un uomo disgustato. Si chiamava Svevo Bandini e abitava in quella strada, tre isolati più avanti. Aveva freddo, e le scarpe sfondate. Quella mattina le aveva rattoppate con dei pezzi di cartone di una scatola di pasta. Pasta che non era stata pagata. Ci aveva pensato proprio mentre infilava il cartone nelle scarpe.

Già da queste iniziali battute, potrete toccare con mano il genio di John Fante: con poche, semplici parole, riesce a descrivere i suoi personaggi, in un modo tale da farti provare pena e allo stesso tempo affetto, da farti sorridere e commuovere allo stesso tempo. I romanzi dedicati ad Arturo Bandini sono dei capolavori senza tempo: leggeteli tutti se potete!

Allora? Vi ho incuriosito? Che ne dite?

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