Fare la recensione di un film come Man of Steel non è cosa semplice: specialmente se su 143 minuti, 60 sono stati oscurati da un’improvvisa narcolessia.
Ma se  Henry Cavill ha potuto interpretare il ruolo di Superman senza essere incenerito da un fulmine, non vedo perché io non possa farcela a recensire un film di cui mi manca tutta la parte centrale. Sono sottigliezze.

Sono perfettamente in grado di scrivere questa recension...zzz
Sono perfettamente in grado di scrivere questa recension…zzz

Siamo a Krypton e le cose non vanno affatto bene, cari miei. A parte il traffico aereo, l’inquinamento atmosferico e il dubbio gusto in fatto di moda e tagli di capelli dei suoi abitanti, Krypton ha un leggerissimo problema: un nucleo instabile.

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Un nucleo instabile, dici? Hai visto la mia acconciatura, piuttosto?

I kryptoniani sono seduti comodamente su una bomba ad orologeria e sembrano sbattersene altamente, tutti tranne Jor-El, il quale è  l’unico abitante di Krypton che (con sua gioia) copula alla vecchia maniera, mentre la moglie Lara Lor-Van è  l’unica a partorire (un po’ meno gioiosamente) alla vecchia maniera (“Ok, mi sta bene, ma con tutta la scienza avanzata che possediamo, non c’è un modo per partorire senza dover per forza urlare come se mi stessero staccando le unghia dei piedi con una tenaglia arroventata?” – “No, donna tu partorirai con gran dolore pure su Krypton, il caso è chiuso”). Dal gioioso copulare di Jor-El e Lara nasce un bellissimo bambino di nome Kal-El.

Nel frattempo Jor-El fa pressione sul Consiglio dei Governanti di Krypton perché accettino prima possibile l’idea di dover saltare in aria con tutto il pianeta (“perché  soltanto io devo avere questo fardello sullo stomaco?”). I governanti, grattandosi le palle, (“cioè, vuoi dire che noi tutti moriremo vergini a centoundici anni con questi vestiti addosso?”) cercano di rispedirlo  a casa con un calcio nelle terga ma, in quel momento, irrompe  sulla scena il Generale Zod.

Zod, capo militare dalle inquietanti sopracciglia, si presenta con una soluzione: “prendiamo tutti i codici genetici di tutti i kryptoniani conservati nelle matrici, prendiamo il primo pianeta a caso, tipo la Terra, e fondiamo un nuovo Krypton. Io faccio l’imperatore del mondo e voi gli schiavi”.

Vi piace l'idea?
Vi piace l’idea?

Stranamente l’idea non piace a nessuno e il generale Zob si vede costretto a dare dimostrazione di forza indirizzando la sua collera sulla prima vecchia ultracentenaria che ha davanti (“vecchia di merdaaaaa!!!”), che esplode simpaticamente davanti a tutti. Effettivamente non era una bellezza.

Nel frattempo Massimo Decimo Merid… emh… Jor-El riesce a fuggire, arriva a casa, spiega frettolosamente alla moglie di dover spedire il figlio su un pianeta a caso, tipo la Terra (“era un’idea mia” grida Zod) e inserisce nel corpo di suo figlio i codici genetici di tutti i piccoli kryptoniani che ancora devono nascere. Zod arriva in tempo solo per vedere la navicella partire, diretta verso la Terra. S’incazza di brutto e uccide Jor-El ma, allo stesso tempo, il consiglio dei Vecchiardi rinsavisce e lo cattura, condannandolo alla Zona Fantasma.

Quando diceva "puttana" e "vecchia stronza" lei alludeva a sua moglie vero?!
Quando diceva “puttana” e “vecchia stronza” lei alludeva a sua moglie vero?!

Ma Krypton alla fine esplode davvero e Lara muore, assieme al resto dei Kryptoniani.

Sulla Terra Kal-El è diventato grande e si fa chiamare Clark Kent, con i suoi superpoteri salva un po’ tutti, ma ciò non piace al suo papà adottivo, Kevin Costner, il quale gli consiglia di non sbandierare davanti a tutti il suo potere. A questo punto la narrazione presenta una lacuna, dovuta ad improvvisa narcolessia durante la quale, mi dicono dalla regia, Clark prende in parola Kevin Costner: il padre di superman, durante un tornado, viene portato nel meraviglioso paese di OZ, mentre cerca di salvare il cane. (“Imbecille, ora puoi usare i tuoi poteri!” – “No, papà, tu mi hai detto di non usarli e io sono ubbidiente!”).

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Guarda Toto, che imbecille.

Ritrovo Clark in Artide, dove scopre la presenza di una navicella aliena, all’interno della quale ricompare l’ologramma di suo padre Jor-El che gli spiega tutta la sua storia. Nella navicella Clark trova anche il suo costume di scena e, purtroppo, l’inutile giornalista Lois Lane che invece di rendere un servizio al pubblico in sala scomparendo dalla sceneggiatura, decide di mettersi a fotografare robot alieni. Il flash dà fastidio agli umani, figuriamoci ai robot alieni, per cui l’inutile Lois viene attaccata e ferita. Per nostra sfortuna Clark è lì per aiutarla. (“anche quest’imbecille? E me no?” – “Papà, ma io sono ubbidiente e ora torna dalla Strega dell’Ovest”).

A questo punto la narrazione presenta una nuova lacuna, dovuta ad una seconda, profondissima, narcolessia.

Questo film ha una tensione assurd...zzzz
Questo film ha una tensione assurd…zzzz

Purtroppo Lois Lane è ancora viva e ora si trova ora nella navicella di Zod assieme a Superman e sono prigionieri. Aiutata dall’ologramma di Jor-El, Lois riesce a liberare Superman (“Fammi salvare Superman, sceneggiatore, tanto è tutto il film a non essere credibile!”) e insieme tornano sulla terra, dove il nostro eroe inizia un combattimento all’ultima spallata con due seguaci di Zod, uscendone vittorioso e convincendo i marines che è dalla loro parte. A quel punto Zod ha deciso che è venuto il momento di farla finita (meno male, perché le ore passano e le poltrone del cinema non sono poi così comode) e piazza due motori energetici (uno sull’Oceano Indiano e l’altro su Metropolis) che hanno il compito di iniziare  la trasformazione della Terra. Manco per sogno: Zod è uno sfigato, Superman e l’esercito distruggono i motori e Superman, in più, decide di distruggere anche i codici genetici dei suoi concittadini, tanto per gradire.

Ma che cazzo 'sto motore...
Ma che cazzo ‘sto motore…

Zod è l’unico sopravvissuto e, incazzato come una biscia, almeno vorrebbe distruggere la Terra. Niente. Zod e Superman iniziano una lotta per  il pianeta, pur di salvare vite umane Superman rade al suolo Metropolis e, alla fine, quando uccide Zod, tutti lo acclamano come “salvatore del mondo”, tranne le migliaia di morti di Metropolis, naturalmente.

Mortacci tuaaaaa!!!
Mortacci tuaaaaa!!! viè quà, te pòssin’ammazzàtte!

Alla fine Clark va a fare il giornalista indossando occhiali da nerd-bimbominkia nello stesso inutile giornale dell’inutile Lois.

Ciao, sono il nuovo supergiornalista.
Ciao, sono il nuovo supergiornalista.

Conclusione: Morfeo batte Superman 1 a 0.

2 thoughts on “Man of Steel: il potere soporifero del Pianeta Krypton (recensione)”

  1. Sembra proprio un bel film dimme**a! Meno male che non l’ho visto, mi è bastata la mezz’oretta di narcolessia durante il FAVOLOSO Hancock…

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