buon-junkie Nonostante tutti i tentativi di essere presente sul blog, il caldo, il lavoro (che avrei dovuto mettere per primo), la scrittura, la pubblicazione di Armonia di Pietragrigia volume 1 e 2 (che mi sta portando via anni di vita) remano contro di me. Se mi seguite su Facebook, sapete che, giorno dopo giorno, sto commentando la lettura di quel capolavoro del trash che è Paper Princess: vi anticipo solo che raccoglierò tutti questi pensieri in una video-recensione e in una mega-recensione qui sul blog! Detto ciò: non ho letto solo libri brutti, per fortuna, ho letto anche libri bellissimi, come Sei Pietre Bianche di Daisy Franchetto edito Dark Zone, il secondo volume della serie onirico-fantastica Io Sono Lunar. Avevo amato Dodici Porte e ho amato ancora di più Sei pietre bianche, Daisy si è rivelata un’autrice fantastica, davvero una delle migliori nel panorama italiano per quanto mi riguarda. Vi spiego perché!

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Autore: Daisy Franchetto
Titolo: Sei pietre bianche
Serie: Io sono Lunar
Editore: Dark Zone
Pagine: 383
Genere: Fantasy
Prezzo: 14.90 €
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Trama

Lunar è tornata. A tre anni dall’esperienza nella Casa e dalla violenza che l’ha messa di fronte a un duro processo di trasformazione, la giovane protagonista di Dodici Porte non è più una ragazzina. Abita da sola in un piccolo appartamento in città, studia e lavora. Accanto a lei il fedele cane Sinbad, su cui grava una maledizione che Lunar non conosce, e l’anello che le ricorda costantemente il legame con la Terra dei Morti. Dopo l’ultima visione avuta fuori dalla Casa, nella quale un bambino veniva rapito da un gigante, la giovane non ha più avuto esperienze del genere, o contatti con altre Dimensioni. A volte stenta a credere che ciò che ha vissuto nella Casa sia davvero accaduto. Ma c’è l’amico Sinbad a ricordarle chi lei sia. Lunar ha stretto amicizia con Odilon, un bambino dal passato misterioso che vive in orfanotrofio. Proprio la scomparsa del piccolo, ad opera di un essere spaventoso, riporterà la nostra protagonista e il suo amico a quattro zampe a contatto con le Dimensioni parallele. Lunar e Sinbad, con l’aiuto di Altea, proveniente dai Cieli Razionali, si metteranno sulle tracce dei rapitori di Odilon. Ha inizio il viaggio attraverso sei portali dimensionali rappresentati da sei lapidi bianche. Di nuovo un percorso che è insieme scoperta di se stessi e di luoghi sconosciuti. Di nuovo avventure formidabili che svelano quanto ci sia di sublime e oscuro nell’inconscio.

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Sono trascorsi tre anni dalle vicende di Dodici porte, tre anni fa Lunar ha riscoperto se stessa entrando nella Casa e poi viaggiando nel regno di Anguuna, con l’aiuto di un’eterogenea compagnia, ha salvato la regina Astarta. Lunar ha scoperto di essere una veggente e dal mondo Ctonio ha portato con sé il fedele cane Sinbad e un anello dalla pietra rossa. Per Lunar la realtà, dopo tre anni, è semplice ma ancora piena di interrogativi, non sa quanto dei suoi ricordi sia vero, l’unica certezza è Sinbad, il Cane del Mondo Ctonio che non l’ha abbandonata, anche se non le ha detto tutta la verità sul legame che li unisce.

La tranquilla esistenza di Lunar viene sconvolta dal rapimento del suo giovane amico Odilon, piccolo ospite dell’orfanotrofio: il bambino, come Lunar ha visto già nei suoi sogni, è stato portato via da una minacciosa creatura con le corna. Così Lunar e Sinbad aiutati da una misteriosa suora dell’istituto, partono alla ricerca del bambino, inseguiti dagli emissari della Terra dei Morti: la Nana Terrosa, infatti, la regina della Terra dei Morti, non ha rinunciato all’idea di uccidere sia Lunar che Sinbad.

«Lunar, Lunar, quante volte dovrò metterti in guardia dai sogni?»

Parallelamente alle vicende di Lunar e Sinbad alla ricerca di Odilon, incontriamo nuovamente Amos, l’angelo che si è unito al gruppo di Lunar nel primo volume. L’angelo tiene d’occhio Lunar dalla sua dimensione inaccessibile, Illaos, che non è immune dai pericoli della corruzione: infatti Avanos, il più antico degli angeli, è stato corrotto dal desiderio della natura umana, l’angelo è stato attratto dalla Natura Uman e si è lasciato sedurre dalle gioie e dai dolori delle passioni terrene. Così ora una melma disgustosa e ribollente sta, lentamente, invadendo Illaos, la Grande Città degli Angeli. Inizia così, anche il viaggio di Amos verso Tukana, la città corrotta dove regna la regina Selena, sorella della Nana Terrosa: Tukana si trova al di sotto del Regno dei Morti nell’Ovoide delle Dimensioni.

Queste sono le premesse di una nuova e avvincente avventura, un lungo viaggio pieno di pericoli e di dolori, ma soprattutto di prove da superare e immensi sacrifici: anche in questo volume al piano narrativo principale se ne aggiungono altri, substrati secondari ma d’importanza fondamentale che danno vita a una ampio e complesso immaginario fantasy. In questo volume scopriremo qualcosa di più di Lunar, delle sue origini e del legame che la unisce a Sinbad, alcune delle domande rimaste in sospeso nel primo volume troveranno la loro risposta.

Tanto l’amore per il potere l’aveva tenuta in vita, quanto l’amore per il potere l’avrebbe uccisa.

Nel racconto di Daisy Franchetto tutto è bilanciato e al posto giusto: perfetto il susseguirsi delle macro sequenze, intervallate da livelli narrativi secondari, che danno colore, profondità e consistenza al mondo creato dall’autrice: mappa alla mano, l’Ovoide delle Dimensioni prende via via forma attraverso gli occhi e i racconti dei suoi abitanti, un mondo che ricorda quello dantesco e che si colloca a metà strada fra modernità e tradizione.

Lo stile con cui Daisy racconta ha il sapore e il ritmo dei sogni e delle leggende: etereo e onirico, permette al lettore di calarsi nell’oceano sconfinato delle emozioni, ricche e tangibili, che questa storia attraversa. Se nel primo c’erano dodici porte da varcare, in questo secondo volume ci sono sei pietre bianche, sei lapidi, da attraversare per scoprire la verità e nutrire ancora il proprio essere. Un oceano che si nutre di cuori palpitanti, una regina che ha perso le sue emozioni, un ragazzo la cui anima è invasa dall’ombra, un’anima sottoposta alle lusinghe della corruzione, grandi e possenti draghi: ecco i nuovi scorci che si aprono sul mondo eterogeneo di Lunar.

L’espressività del linguaggio è uno dei punti forti del romanzo, ma non solo: il background e la caratterizzazione dei personaggi e le relazioni che intrecciano fra loro, sono potenti e conquistano il lettore, portandolo con sé attraverso le Dimensioni. La storia accelera il suo ritmo ed evolve fino allo struggente ed epico finale, in cui amore e sacrificio saranno i protagonisti assoluti.

Forse la fine si stava davvero avvicinando e il Cane del Mondo Ctonio avvertiva che il suo destino andava compiendosi. Pensò a Lunar e strinse gli artigli con forza al terreno. No, non poteva essere davvero quella la fine di tutto.

Daisy Franchetto continua a conquistarmi col suo stile onirico, fluido, affascinante e con un fantasy raccontato come una leggenda che nasconde al suo interno significati diversi e innumerevoli chiavi di lettura: il viaggio è sempre il tema centrale, è cambiamento, dolore, passione e non possiamo tirarci indietro: è la nostra prova, la affrontiamo tutti i giorni, dentro e fuori di noi. Un viaggio fondamentale è quello che si compie aprendo le porte del nostro io, conoscendo i luoghi nascosti dentro di noi, come fa Lunar in questo secondo volume e, di certo, con un viaggio si concluderà la sua avventura. Non vedo l’ora di leggere Tre lacrime d’oro, che è già in mio possesso, lo farò presto, voi intanto leggete questa bellissima saga!

ECCEZIONALE!
ECCEZIONALE!

2 thoughts on “Sei pietre bianche, Daisy Franchetto [recensione]”

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