Recensione scritta per QLibri

le cronache di aldimondoZak Elliot e i Draghi di Mezzamorte è il secondo volume delle Cronache di Aldimondo, saga fantasy per ragazzi di Roberto Recchimurzo dal sapore classico, ma con quel pizzico di modernità che la rende perfetta per i nostri tempi.

La scrittura è fluida, semplice, immediata, adattissima ad un pubblico di lettori adolescenti e pre-adolescenti: nonostante l’ambientazione da fantasy classico, il linguaggio è attuale, scevro da inutili decorazioni, con un umorismo tranquillo e vivace che pervade ogni pagina.

La storia riprende il classico plot a metà strada fra l’avventura e il romanzo di formazione: è la storia di Zak Elliot orfano dalla nascita, che, grazie ad un libraio bislacco, si è ritrovato a vivere un’incredibile avventura in un mondo fantastico, Aldimondo, dove ha dovuto affrontare creature di tutti i tipi e prove di tutti i generi, ragni giganti compresi. Il secondo volume riprende la storia lì dov’era rimasta: Zak ha sconfitto il suo perfido gemello Lord Velvet, ha ritrovato la sua famiglia e si è fatto nuovi amici, ma la guerra non è stata ancora vinta. Così ritroviamo Zak, all’inizio del libro, in viaggio assieme all’amico Vince Von Bleer, nano guerriero di Bassobosco e in procinto di vivere una nuova avventura: una preziosissima reliquia è stata rubata e la terra ha cominciato a tremare, la ladra Lara Orkul, scampata alla morte, ha fatto ritorno dalle terre sconosciute con l’intento di seminare il Caos e, per farlo, è tornata con creature leggendarie: i draghi.

Roberto Recchimurzo mescola abilmente gli stilemi del romanzo di “formazione” con il romanzo fantasy e d’avventura, senza rendere pesante la velata morale dietro il racconto: un ragazzo normalissimo diventa un eroe e si ritrova a dover affrontare prove che lo porteranno, irrimediabilmente, a crescere e ad affrontare il mondo adulto. Zak realizza il sogno di tutti gli adolescenti: scoprire di appartenere ad un mondo diverso (ci si sente spesso “fuori posto” da adolescenti) e diventare un eroe (ci si sente spesso anche “impacciati” da adolescenti), ma per essere un eroe Zak dovrà agire ogni giorno come tale. Dovrà guadagnarsi l’affetto e la stima degli amici, dovrà recuperare i legami con la sua famiglia e aiutarla e dovrà, soprattutto, affrontare i suoi nemici, non nemici qualsiasi, ma nemici con i quali Zak ha sempre qualche rapporto: nel primo romanzo ha affrontato il suo gemello malvagio (il suo doppio, una specie di lotta contro la parte cattiva di sé, altro elemento da romanzo di formazione), nella seconda parte dovrà affrontare la figlia della donna che suo padre ha rifiutato per sposare sua madre. Ancora un sottile legame che dal passato arriva fino al presente, all’inizio confuso, poi sempre più chiaro.

Ci si affeziona immediatamente a Zak, così come agli altri personaggi, tutti descritti con pochi tratti ma così bene da risultare chiarissimi: il vecchio libraio e mago Vladimir Zellus, la bella e misteriosa Alexandra Zoe, il piumato Granbecco.

Roberto Recchimurzo ha saputo creare, grazie anche ad uno stile sempre coerente con i toni del racconto, un universo fantastico pieno di soprese, il che rende questo romanzo godibilissimo per i ragazzi ma anche per quegli adulti che non hanno rinunciato alla fantasia e all’avventura.

aldimondo

One thought on “#BookReview: Zak Elliot e i Draghi di Mezzamorte di Roberto Recchimurzo”

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