È sempre una gioia immensa poter parlare di un libro bellissimo: ogni volta che incontro un romanzo che adoro, la tentazione è quella di andare porta a porta a parlarne a tutti! Il libro che ha conquistato il mio cuore è Illuminae di Amy Kaufman e Jay Kristoff, edito Mondadori. Un romanzo di cui avevo già sentito parlare moltissimo e che mi aveva subito incuriosito per il suo aspetto, per il modo in cui è costruito e anche per la trama diversa dai soliti distopici per ragazzi.

Insomma, un romanzo che volevo disperatamente, che mi è stato regalato dai miei per la Befana e che, nonostante le oltre 500 pagine, ho divorato in neanche 48 ore! Ora c’è un unico, enorme problema: come ci si può interessare a qualsiasi altra cosa al mondo dopo aver finito un libro così bello? Non avevo ancora sfogliato l’ultima pagina, che ero già alla ricerca di notizie sull’uscita del secondo e sul film che pare ne faranno.

In ogni caso, questa è la mia recensione, ovviamente priva di spoiler: fate come se fossi venuta a bussare a casa vostra con una copia di Illuminae in mano per costringervi a leggerlo!

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ECCEZIONALE!
ECCEZIONALE!

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Come avete già letto nella trama, siamo in un’ambientazione fantascientifica che sfocia presto nella distopia. Illuminae si colloca nel solco di Asimov e soprattutto di Arthur C. Clarke, moltissimi sono infatti i riferimenti a 2001: Odissea nello Spazio. E di una vera e propria Odissea, con tanto di computer di bordo senziente e folle in stile Hal, si tratta. Partiamo da un avvenimento del tutto normale, seppur traumatico: un ragazzo e una ragazza si lasciano. Quel che sappiamo all’inizio, infatti, dei due protagonisti di questa bellissima e avvincente storia è che Kady ha mollato Ezra, il ragazzo con cui ha fatto coppia fissa per un anno. Poi è successo di tutto.

Quel giorno, quando si è svegliata, Kady pensava che rompere con Ezra sarebbe stata la cosa più difficile da affrontare. Poche ore dopo il suo pianeta è stato invaso.

Così leggiamo in quarta di copertina e questa breve frase ci dice già moltissimo di Illuminae: di situazioni “normali” non ne incontrerete, ci saranno però molte situazioni difficili. La prima cosa da affrontare sarà proprio la scomparsa di Kerenza, il pianeta sul quale Kady ed Ezra vivono. Attaccato dalla BeiTech, una potente corporation interstellare, Kerenza viene distrutto, gli abitanti uccisi, solo in pochi riescono a mettersi in salvo, fra questi Kady ed Ezra, che finiscono su due astronavi diverse, rispettivamente sul vascello scientifico Hypatia (da Ipazia, la matematica e filosofa greca!) e sulla nave da guerra Alexander (Alessandro Magno!).

Kady è un genio informatico, un’abilissima hacker, mentre Ezra è un bravissimo pilota e un combattente: la storia è raccontata sotto forma di dossier, un dossier che il misterioso gruppo Illuminae sta consegnando al Direttore Esecutivo Frobisher. Un dossier che contiene resoconti militari, trascrizioni di interrogatori, rapporti medici, intercettazioni, email, chat, descrizioni di filmati, insomma un corposo report che ci permette di seguire la storia e ci dà l’impressione di farne parte.

Intervistatore: Un attimo, si è aggiornata la lista dei sopravvissuti. Mi ripete il nome che stava cercando?
Kady Grant: Ezra Mason.
Intervistatore: C’è. A bordo dell’Alexander.

Non finisce qui, comunque: dalla distruzione di Kerenza di salvano dunque tre astronavi: la Hypatia e l’Alexander, che ho già nominato, e il cargo pesante Copernicus (da Copernico, ovviamente). Le tre astronavi sono dirette alla più vicina porta di salto statica, la Heimdall (dal nome del dio norreno che sorveglia il Bifröst, il ponte dell’arcobaleno che unisce la Terra al Regno degli Dei!), da lì i sopravvissuti potranno giungere in un sistema diverso e trovare posto su un altro pianeta.

Le tre astronavi, però, sono inseguite dalla Lincoln (dal nome del Presidente degli Stati Uniti che abolì la schiavitù!), corazzata leggera impiegata dalla BeiTech nell’attacco a Kerenza, che ha lo scopo di eliminare gli scomodi testimoni dell’attacco. La Lincoln è molto più veloce e dunque la flotta sopravvissuta a Kerenza viaggia con il costante pericolo di un attacco che potrebbe essere rovinoso.

Resta al sicuro. Per favore. Fallo per me.
Sì, per te.

Come se non bastasse, su una delle navi inizia a diffondersi un virus mortale che trasforma le persone in assassini e l’intelligenza artificiale di una delle navi, AIDAN, danneggiata dall’attacco, sembra improvvisamente diventare un nemico per tutti.

Questo romanzo crea assuefazione. Calcolate che è più di 500 pagine e l’ho letto in 24 ore: non riuscivo a staccarmene, il fatto che si alternino documenti diversi (resoconti, chat, ecc) rende la lettura rapidissima. Ma sicuramente il motivo principale è una trama ricca di colpi di scena, con frequenti ribaltamenti e due personaggi principali, Kady ed Ezra, semplicemente meravigliosi. Ognuno di loro è dotato di quello humour che lo rende irresistibile, anche se di natura diversa. Kady è sarcastica, intelligentissima, bella e tosta. Ezra è un irresistibile strafottente, uno di quei tipi coi quali non si riesce ad avercela, qualsiasi cosa facciano! La loro storia d’amore, che si svolge a distanza, visto che sono finiti su due astronavi diverse, è coinvolgente e vi farà battere il cuore. Due ragazzi divisi, che si amano, che devono combattere per la sopravvivenza, che sanno quanto rischiano ma non vogliono gettare la spugna: vi coinvolgerà, vi farà soffrire e sperare.

Li accompagnerete negli angoli più bui dell’Hypatia e dell’Alexander, alla ricerca di una soluzione, quando tutto sembra perduto. Dovranno combattere contro segreti di stato, una guerra intergalattica, un virus mortale e un intelligenza artificiale alla quale è partito qualche circuito. AIDAN rappresenta, appunto, l’altro punto di forza del romanzo: un computer che, nel momento in cui è danneggiato, diventa perfino umano, nella sua follia. Sentiamo i suoi sentimenti, ci avviciniamo al suo pensiero che non è più un freddo sistema binario, ma è capace di poesia e disperazione, esattamente come gli uomini. Ho amato moltissimo il modo in cui AIDAN è stato presentato.

Si muove in fretta, si ferma ad ascoltare ogni pochi passi.
Anch’io ascolto il cuore dentro il suo petto.

Nonostante la storia comprenda più generi, sci-fi, distopia, mystery con una spruzzata di romanticismo, il romanzo è coerente, ha un linguaggio coeso, è curato in ogni minimo dettaglio e di dettagli, appunto, è pieno, a partire dalla scelta dei nomi (per questo vi ho indicato le origini). Non tralasciate alcuna nota, soffermatevi su ogni dettaglio, seguite con attenzione tutto il dossier: è importante, perché nulla è stato inserito dagli autori per caso.

Adoro i metatesti, mi era già successo con La nave di Teseo, molto diverso come genere ma ugualmente appassionante, anche se infinitamente più difficile da seguire rispetto a Illuminae. Non ho trovato alcuno squilibro in questa storia, semplicemente perfetta per linguaggio (tranne qualche traduzione all’inizio che non ho amato molto), per ritmo narrativo, background, intreccio.

Rimarrete stupefatti alla fine e vorrete immediatamente avere fra le vostre mani il secondo volume, Gemina.

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