buon-junkiePubblico così tardi perché è stata una giornata piuttosto piena: si è aperta malissimo, con pagamenti non ancora arrivati e che non so quando arriveranno. Ma il malumore è passato quando sono andata all’incontro coi ragazzi delle Medie (credo non si dica più scuola media, ma va beh) organizzato nell’ambito dell’iniziativa Libriamoci a scuola: ho parlato di Armonia di Pietragrigia, di magia, di libri… è stato un bellissimo incontro, adoro i ragazzi, sono infinitamente meglio degli adulti. Venendo a noi: siamo quasi alla fine del mese, la notte delle streghe si avvicina e allora ho pensato di parlare di tre libri perfettamente in tema con questa atmosfera! Ecco allora tre incipit di altrettanti libri in cui compaiono streghe, spero vi piacciano e vi incuriosiscano!

EDIT. Mi sono resa conto solo ora di aver inserito anche Le notti di Salem di King che, in realtà, non parla di streghe. Ok, il mio rincoglionimento è totale, comunque è di certo un libro che leggerò, quindi… emh… siate clementi.

Antiche voci da Salem, Adriana Mather, Giunti

Come gran parte dei logorroici e supponenti newyorkesi, anch’io ho una certa predisposizione al sarcasmo. A quindi anni, tuttavia, è difficile convincere il prossimo che il tuo senso dell’umorismo è un elemento culturale e non un sintomo di pessimo carattere.
Specialmente quando lana tua matrigna non sa guidare – perché
anche lei è di New York – e ogni volta che inchioda ti fa rovesciare addosso il caffè.
Mi asciugo dal mento un rivolo di macchiato alla nocciola. «Tranquilla. Non preoccuparti. Al mattino adoro portare abiti leopardi al caffè.»

Le streghe, Roald Dahl, Salani

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Nelle fiabe le streghe portano sempre ridicoli cappelli neri e neri mantelli, e volano a cavallo delle scope.
Ma questa non è una fiaba: è delle STREGHE VERE che parleremo.
Ci sono alcune cose importanti che dovete sapere, sul loro conto; perciò aprite bene le orecchie e cercate di non dimenticare quel che vi dirò.
Le vere streghe sembrano donne qualunque, vivono in case qualunque, indossano abiti qualunque e fanno mestieri qualunque.
Per questo è così difficile scoprirle.

Le notti di Salem, Stephen King, Sperling & Kupfer

Quasi tutti pensavano che l’uomo e il ragazzo fossero padre e figlio.
Attraversavano il paese diretti verso sudovest su una vecchia Citroën, tenendosi sulle strade secondarie, sostando spesso. Si fermarono in tre luoghi prima di giungere a destinazione; la prima volta nel Rhode Island, dove l’uomo alto con i capelli neri lavorò in una fabbrica tessile; quindi a Youngstown, nell’Ohio, dove passò tre mesi alla catena di montaggio d’una fabbrica di trattori; e infine in una piccola città californiana vicino al confine con il Messico, dove fece il benzinaio e si mise a riparare le piccole auto europee con un successo che gli riuscì del tutto imprevisto e gradito.

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