Il mio sguardo uccide ogni speranza:
Io son colui che nessuno può amare.
Dei miei terreni schiavi son la frustra,
Sono il signore di scienza e libertà:
Nemico del cielo, son della natura
Il male. E sono qui, ai piedi tuoi!

Michail Lermontov, il demone

Può il Male, amare?
Certo che sì. E anche profondamente, ma in una maniera tale da annichilire l’oggetto del suo amore.

Il demone di Lermontov è un incrocio tra Satana, puro male, e Lucifero, il Male che una volta è stato Bene.
Proprio facendo appello a quest’ultima sua natura, il demone cerca l’amore, un modo per sgusciare via dal buio e trovare di nuovo la Grazia.
La Grazia, la Pace, la Luce sono rappresentate dalla principessa Tamara.

Si può resistere al fascino del Male?
Certo che no. Ma il prezzo è altro male.

Il bacio che corona il lungo corteggiamento con cui il demone blandisce Tamara ne causa la morte e, allo stesso tempo, la salvezza, mentre al demone non resta che un’Eterna Solitudine.

Romanticismo (russo) a palate e i versi.

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