Cercate una storia magica, piena di avventura, sentimenti e riflessioni profonde per trascorrere il Natale? Olga di Carta, il viaggio straordinario è la storia giusta per voi. Continua la mia full immersion nei mondi letterari di Elisabetta Gnone, una delle autrici per ragazzi che amo di più al mondo. Finita la serie di Fairy Oak (di cui ho già recensito la trilogia principale e di cui a breve leggerete la recensione dello spin-off, i Quattro Misteri di Fairy Oak), sentivo il bisogno di continuare ad ascoltare la voce di questa magnifica autrice e quale occasione migliore per iniziare la sua nuova serie? Il primo volume di Olga di Carta, Il viaggio straordinario, che recensisco oggi, è uscito per la prima volta nel 2015 (io possiedo l’edizione tascabile uscita a giugno 2016), da poco è uscito il seguito, Jum fatto di buio, che ho già iniziato a leggere e che recensirò prima della fine dell’anno. Un libro che l’autrice dedica ai “bambini in viaggio”, a quelli, cioè, che crescendo si trovano a dover affrontare prove e difficoltà, fragilità e dolori, a chi si sente solo e diverso e invece, in fondo, è solo unico.

Titolo: Il viaggio straordinario
Serie: Olga di carta #1
Autore: Elisabetta Gnone
Editore: Salani
Pagine: 297
Prezzo: 12.00 €

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Il libroOlga Papel è una ragazzina esile come un ramoscello e ha una dote speciale: sa raccontare incredibili storie, che dice d’aver vissuto personalmente e in cui può capitare che un tasso sappia parlare, un coniglio faccia il barcaiolo e un orso voglia essere sarto. Vero? Falso? La saggia Tomeo, barbiera del villaggio sostiene che Olga crei le sue storie intorno ai fantasmi dell’infanzia, intrappolandoli in mondi chiusi perché non facciano più paura. Per questo i racconti di Olga hanno tanto successo: perché sconfiggono mostri che in realtà spaventano tutti, piccoli e grandi. Un giorno, per consolare il suo amico Bruco, dal carattere fragile, Olga decide di raccontargli la storia della bambina di carta che un giorno partì dal suo villaggio per andare a chiedere alla maga Ausolia di essere trasformata in una bambina normale, di carne e ossa. Il viaggio fu lungo e avventuroso: s’imbatté in un venditore di tracce, prese un passaggio da un ragazzo che viveva a bordo di una mongolfiera e da un altro che attraversava il mare remando. Più volte rischiò la vita, si perse, ma fu trovata da un circo. E quando infine trovò la maga, solo allora la bambina di carta comprese quante cose fosse riuscita a fare…

THE QUEEN PUPPET RITIENE CHE QUESTO LIBRO SFIORI LA PERFEZIONE
THE QUEEN PUPPET RITIENE CHE QUESTO LIBRO SFIORI LA PERFEZIONE

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Schermata 2017-12-23 alle 11.16.33Olga di Carta, il viaggio straordinario è un romanzo sull’importanza delle storie, sulla capacità delle parole di unire le persone, sulla solidarietà, l’amicizia, la fragilità e le doti nascoste. La trama si sviluppa su due livelli narrativi paralleli: il primo è quello “reale”, che vede protagonista Olga Papel, bambina che ama raccontare storie, che vive nel villaggio di Balicò assieme ai suoi amici Mimma e Bruco, il secondo è quello “del racconto” dello straordinario viaggio di Olga di carta, la bambina che vuole diventare normale e che per farlo, dovrà affrontare un viaggio lungo, pericoloso e pieno di meraviglie.

La struttura di Olga di carta, il viaggio straordinario è un omaggio ai più famosi e amati libri per ragazzi di sempre: contiene i nonsense e le divertenti e assurde gag  di Alice nel Paese delle Meraviglie, le riflessioni morali e pedagogiche di Pinocchio, l’avventura e le peripezie di Peter Pan, il tutto immerso in un’atmosfera da sogno, a metà strada fra realtà e fantasia e costellata di personaggi memorabili che restano impressi nella memoria del lettore grazie alla sapiente caratterizzazione:  qualità fisiche e psicologiche, nomi parlanti, dal suono buffo o minaccioso a seconda dei casi, ogni elemento è inserito alla perfezione all’interno del racconto.

Fondamentale importanza viene data, come accade spesso nei romanzi di Elisabetta Gnone e, più in generale, nella letteratura per ragazzi, alla caratterizzazione fisica e psicologica dei personaggi, tramite alcuni particolari che restano impressi: Olga Papel appare come una ragazzina calma, generosa, paziente (come il suo alter ego di carta), Mimma, la sua amica del cuore, è forte, coraggiosa, vivace, Bruco (lo dice anche il nome) è un bambino occhialuto, intelligente, mingherlino, Ari è un quindicenne dall’aria strafottente ma l’animo nobile e poi c’è la vecchia strega Cherpia, che non fa altro che malmenare e insultare chiunque le capiti a tiro, l’acuta Tomeo che fa barba e capelli a tutti, il professor Debrìs, il papà studioso di Bruco e tutti gli altri. Nel mondo di Olga di carta, invece, i personaggi sono assurdi come nel Paese delle Meraviglie: conigli che sproloquiano e fanno perdere un sacco di tempo, tassi ambientalisti, streghe che vivono in mezzo al mare, compagnie circensi formate da individui strani e animali parlanti. Elisabetta Gnone è riuscita a creare un mondo ricco e colorato, pieno zeppo di voci diverse che sembra quasi di sentire levarsi dalle pagine del libro.

Schermata 2017-12-23 alle 11.16.26La prima ambientazione è quella del villaggio di Balicò, che ho immaginato come un piccolo paese fra le montagne, dove la vita è semplice e scandita dai ritmi della natura e le persone si conoscono tutte: una minuscola comunità (che mi ha ricordato quella di Fairy Oak) fatta di persone, storie, racconti, segreti, dolori, ricordi, gioie e in cui la solidarietà e il senso d’appartenenza vengono fuori, pagina dopo pagina, man mano che la storia di Olga va avanti.
La seconda ambientazione è quella, eterogenea, della storia di Olga di carta, un Paese delle Meraviglie popolato da creature strane, buffe, incomprensibili, dove la piccola Olga troverà amici e si “farà le ossa” diventando parte di una compagnia circense in cui “stranezza” è la parola d’ordine. Fra equilibristi, scimmie parlanti, orsi sarti, ecc. Olga di carta imparerà che la “normalità” non esiste, che ognuno di noi è unico al mondo e che tutti, proprio tutti, hanno delle qualità, basta scoprirle.

Cosa ho amato di questa storia? La capacità di Elisabetta Gnone di trasportati nel suo mondo, di raccontarne le regole, la dimensione, la storia, l’atmosfera in modo da riuscire a mostrarlo ai suoi lettori così com’è: fondamentale in questo romanzo l’uso della lingua, la scelta di ogni singola parola, le onomatopee, il ritmo narrativo, i dialoghi. Il passaggio fra i due livelli narrativi avviene sempre in maniera bilanciata, esattamente quando è il momento: le due storie, quella di Olga che racconta e quella di Olga che viaggia, s’intrecciano e fondono senza soluzione di continuità. L’impressione che ho avuto, alla fine, è stata quella di leggere un’unica storia, che è quello che l’autrice molto probabilmente voleva.

Schermata 2017-12-23 alle 11.17.36É un viaggio straordinario, certo, ricco di avventura, magia, risate e lacrime, ma è soprattutto una storia di crescita: Olga di carta vuole diventare normale (ma normale come?) e per farlo deve mettersi alla prova, rischiare e combattere, camminare a lungo, vedere posti nuovi, conoscere persone, farsi degli amici, soprattutto deve capire se stessa, guardarsi dentro e trovare le sue doti, ciò che la definisce, perché ogni essere al mondo non è solo ciò che mostra all’esterno, ma è soprattutto ciò che conserva, gelosamente, dentro di sé, il prodotto della sua famiglia, delle risate e delle lacrime del passato. Allo stesso modo, Olga Papel, la bambina che racconta la storia di Olga di carta e alla quale è legata indissolubilmente, deve evolvere: raccontare storie è il suo modo per intrattenere rapporti con gli altri, la capacità di affascinare coi suoi racconti meravigliosi chiunque si fermi ad ascoltarla è la sua dote, una qualità incredibile, magica, fondamentale, che non è solo “divertimento” ma che riesce a unire i cuori e le menti di tutti quelli che si stringono attorno a lei per ascoltare. Attraverso i suoi racconti, Olga Papel si fa amare dalla comunità di Balicò, ma c’è anche chi, come sua nonna, non ama questa sua capacità e crede che la piccola Olga stia solo cercando di sfuggire alla realtà.

Realtà e fantasia: non è così semplice tracciare una linea fra le due cose, questa storia insegna proprio questo. Le sfumature fanno parte del nostro mondo, come la fantasia e come le storie: senza, perderemmo gran parte del nostro passato e quindi di noi stessi. Dunque, altro tema attorno al quale si sviluppa il racconto è quello della fondamentale importanza del “ricordo”, inteso come storia personale ma anche, allargando il concetto, come storia della comunità e, infine, dell’uomo.
Ricordare è fondamentale, il nostro passato ci definisce, ci rende riconoscibile, fa parte della nostra storia, influenza il nostro essere: non dobbiamo lasciarlo andare, per quanto doloroso esso sia. Ecco allora, l’abbraccio caldo e la dolce carezza dell’autrice a tutti i “bambini in viaggio”: abbiate pazienza, c’è ancora tanto tempo per scoprire quanto siete speciali.

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Elisabetta Gnone è nata a Genova e vive sulle colline del Monferrato. È stata direttore responsabile delle riviste femminili e prescolari della Walt Disney, per la quale nel 2001 ha creato la serie a fumetti W.I.T.C.H., destinata a un successo mondiale. Nel 2004 ha pubblicato il primo libro della fortunatissima saga di Fairy Oak, che ha conquistato il cuore di milioni di giovani lettori nel mondo. Negli ultimi anni Elisabetta si è dedicata alla scrittura della nuova serie Olga di carta. Ogni libro è una storia sull’importanza di raccontare le storie, che fra risate, commozione e tenerezza affronta i temi della fragilità, della vulnerabilità e dell’imperfezione che ci rende umani

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