Zanzara non è una mia parola, mi è stata suggerita, per questo giochino che ho iniziato con le parole e la bellezza che si portano dietro e a cui mi fanno pensare.
La parola “zanzara” viene dal latino tardo zinzala, la sua origine è onomatopeica e risale al XIV secolo. Detto questo, effettivamente, la zanzara, come animale, fa abbastanza schifo. Ѐ fastidiosa, inutile, bruttarella e proviamo un piacere quasi fisico nell’ucciderla.
Per cui la parola zanzara, teoricamente, è una brutta parola. Il punto è che a me piace cercare la poesia in tutte le cose. E quindi mi sono impegnata.
Zanzara è una parola e le parole sono belle per tanti motivi. Per come suonano, per il significato.
Zanzara, tra l’altro, ha un suono simpatico, “Zan-Za”, come un saltello. Ma le parole sono belle anche per quello che richiamano alla mente.

“Mi dici la tua parola preferita?”
“Zanzara”.

Il ricordo che ho della parola “zanzara” è una risata spontanea. Un inatteso scoppio di ilarità. Un regalo non comprato, quindi ancora più prezioso.

Zanzara è un saltello di gioia.

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