È sempre strano e doloroso quando una saga si conclude, ti sembra di lasciare dei vecchi amici, un intero mondo che continuerà il suo percorso senza di te, ti sembra di essere cacciato via da un posto che hai imparato a conoscere e ad amare…

Ma il bello è questo, no? Puoi riaprire quel libro, ripartire dall’inizio o gettarti a metà avventura, o rivivere i momenti più belli o i più dolorosi… È per questo che amo leggere, ed è per questo che amo le saghe, soprattutto quelle fantasy.

Ma veniamo a noi e al finale della serie Raven Rings, scritta da Siri Pettersen e portata in Italia da Multiplayer Edizioni. Tre libri, tre mondi, una miriade di personaggi e due, su tutti, che vi prenderanno il cuore: Hirka e Rime, i protagonisti.

Autore: Siri Pettersen
Editore: Multiplayer Edizioni
Genere: Fantasy
Serie: Raven Rings
Pagine: 512
Data di pubblicazione: 09/05/2019

Libro 1. La figlia di Odino
RECENSIONE

Libro 2. Il Marciume
RECENSIONE

Immagina di essere un’icona per un popolo temuto; un simbolo che li stringe intorno all’odio e alla sete di vendetta. Sei la figlia di un condottiero dei nati dalle carogne, un esiliato, e il tuo destino è marcare l’inizio della fine. Hirka si prepara ad incontrare la casa regnante di un mondo freddo e gerarchico, dominato dal disprezzo verso i deboli. Accetta suo malgrado il proprio destino, sperando in tal modo che Rime rimarrà in vita e Ymslanda sarà al sicuro. Ma la sete dei morti dalle carogne nei confronti del Dono è infinita, e Hirka deve riconoscere che la guerra che voleva fermare è inevitabile. Questa consapevolezza presto metterà alla prova tutto ciò in cui ha creduto e per cui ha lottato. Il Dono è il terzo e ultimo libro di Raven Rings, un ciclo fantasy acclamato dalla critica. Un finale spettacolare che esplora radici, potere e arroganza.

E siamo arrivati al gran finale.
La serie Raven Rings è sicuramente una delle migliori scoperte degli ultimi anni, una serie originale, con personaggi caratterizzati e che non si può fare a meno di amare (uno in particolare… spoiler: RIME!) e un’ambientazione ricca, variegata, complessa.

Da autrice, provo davvero un’enorme ammirazione per la capacità di Siri Pettersen di agire sempre con consapevolezza su diversi terreni di gioco: creare mondi, regole, geografie, sempre precisi, e far muovere personaggi nuovi in questi mondi è una cosa assolutamente non semplice.

Avviso per chi non ha letto i primi due volumi: qualche spoiler

Da questo momento in poi, benché non farò spoiler sul finale della saga, dovrò comunque rivelare qualcosa dei primi due volumi, quindi vi consiglio di fermarvi qui, se non volete rovinarvi la lettura dei primi due.

Se invece avete già letto i primi due e non ancora il terzo, proseguite pure senza paura!

I personaggi

Partiamo da Hirka: quanto è cambiata questa solitaria ragazzina dai capelli rossi come il sangue dal primo volume al terzo? Immensamente. da outsider, senza radici, senza (o quasi) amici a fulcro di tre mondi, chiave per l’accesso al potere di un’antica stirpe, ancora di salvezza per tantissime persone.

Pagina dopo pagina, la ragazzina senza coda, bistrattata da tutti, è cresciuta, ha trovato il cammino, ha preso decisioni, è diventata adulta.

Hirka dimostra, in questo terzo volume, non solo tutto il suo coraggio e la sua forza (qualità che aveva già mostrato nei primi due volumi), ma anche la sua profonda intelligenza, la capacità di costruire strategie, nel bene e nel male, sempre guidata da una morale, da un sentimento di bontà istintiva che la rende preziosa.

Il mio personaggio preferito, però, è Rime. Hirka è troppo “giusta”, per i miei gusti, l’oscurità di Rime, mescolata alla sua passione, al suo senso di giustizia, lo rendono, ai miei occhi, molto più interessante.

I suoi pov sono quelli che ho letto con maggiore foga, la sua storia è quella che mi ha conquistato di più: amo i personaggi che combattono l’oscurità che hanno dentro, amo il loro ricadere in errori e il rialzarsi, una persona buona non sempre fa azioni buoni, ma quando compie azioni cattive ne è consapevole e la punizione è che non può sottrarsi al rimorso e al pentimento.

Il sentimento che unisce Hirka e Rime è descritto in maniera magistrale, collega tutti i capitoli, fa da silenzioso sfondo a ogni azione dei due personaggi: è davvero un amore descritto perfettamente, non stucchevole, non banale.

Il cerchio si chiude: tre libri, tre mondi.

I pov sono essenzialmente quelli di Hirka e di Rime, e ancora una volta ci troviamo a seguire le loro storie a cavallo fra due mondi.

Come vi ho spiegato nella tappa del blog tour dedicata all’ambientazione della saga, dopo aver conosciuto – nel primo volume – Ymslanda, aver visitato l’Europa nel secondo volume, in questo terzo e ultimo romanzo Siri Pettersen ci conduce lì dove tutto è nato: a Dreysil, il mondo degli Orbi, dove affondano le radici di Hirka e dove la ragazza è destinata a ricongiungersi con la sua famiglia d’origine.

Hirka, infatti, ha scoperto, nel secondo volume, che non è solo umana. Suo padre, Graal, è un umpiri, insomma un Orbo.

Dreysil è mondo in decadenza, in cui il Dono è scomparso: è Hirka l’unica speranza, per la sua famiglia d’origine, di ritrovare l’antico onore. Gli Umpiri sono un popolo fiero che si rifiuta di mostrare debolezze, Hirka, invece, sa benissimo cosa vuol dire essere debole e dovrà combattere molto per affermare la sua forza, ma non solo: Hirka vuole salvare tutti i mondi che ha visitato e vuole, più di ogni cosa, salvare Rime che, come abbiamo appreso nel secondo volume, è vittima di una potente e sanguinolenta magia nera.

Tornato a Ymslanda, Rime deve lottare contro tutto ciò che è accaduto in sua assenza: era il più giovane portatore del Corvo, ora invece è colui che ha assassinato il Veggente, abbandonando il Consiglio e scomparendo per giorni. Il Consiglio gli si è rivoltato contro: per lui non è più sicuro farsi vedere in giro.

Inoltre, Rime ha ucciso Naiell, il fratello del padre di Hirka, e non sa se la ragazza potrà mai perdonarlo per questo.

Siri Pettersen ha davvero un talento per la costruzione dei suoi mondi e del background dei suoi personaggi: mi ha fatto amare Ymslanda, con le sue montagne innevate, le vallate profonde e i villaggi pieni di leggende, mi ha regalato una visione unica e mistica della nostra Europa e ora completa il viaggio plasmando davanti ai nostri occhi un mondo semi-mitico, modellato grazie al Dono, in cui vivono creature antiche e potenti e in cui la debolezza è il peggior peccato.

La capacità dell’autrice di ribaltare continuamente le leggende, che vengono lette da diverse angolazioni, è uno dei grandi pregi della serie. In questo terzo volume, dunque, sfatiamo alcuni miti sugli Orbi e apprendiamo tutto quello che c’è da sapere su queste inquietanti creature.

Ma soprattutto vediamo crescere e diventare adulti Hirka e Rime, i due ragazzi che si sfidavano all’inizio della saga e che hanno dovuto confrontarsi con la morte delle persone a loro più care, con la guerra, con il sacrificio e, naturalmente, con l’amore.

In conclusione

Il finale della saga è agrodolce, uno di quei finali che mi piacciono particolarmente. Non vi dirò, ovviamente, nulla, ma consiglio questa saga a tutti coloro i quali cercano una storia ricca d’intrecci, di personaggi, di passione, di romanticismo ma mai stucchevole, a chi ama le leggende, le mitiche terre del Nord Europa e i personaggi a tutto tondo, imprevedibili e, proprio per questo, magnifici e indimenticabili.

Vi invito, ora, a leggete tutte le altre splendide recensioni pubblicate oggi dalle altre blogger che hanno partecipato al Blog Tour, grazie per averci seguito!

One thought on “Il Dono di Siri Pettersen – Review Party”

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