Ed eccoci al gran finale, Vichinghi e Vichinghe, con o senza coda, figli di Odino e non… insomma: fan di questa bellissima trilogia che viene dalle Terre del Nord, scritta dall’autrice norvegese Siri Pettersen e pubblicata qui in Italia da Multiplayer Edizioni.

Dopo aver letto bellissime citazioni, motivi per leggere la saga, aver imparato a conoscere le creature e la magia di questo mondo e aver fatto il recap dei principali avvenimenti, eccoci pronti a immergerci nella meravigliosa e complessa ambientazione di questa trilogia: il world building è, per quanto mi riguarda, il grande punto di forza della saga.

Ymslanda

Ymslanda, questo nome mitico indica una gelida terra del nord nella quale, però, non troverete draghi, spade magiche o altro. La magia che vi troverete è misteriosa, legata alla natura, alle leggende, alla superstizione.

Se dovessimo fare un parallelismo con la nostra civiltà, Ymslanda ricorda molto, come organizzazione e cultura, le antiche terre vichinghe: è una terra disseminata di villaggi e agglomerati cittadini più grandi, in cui religione e politica spesso coincidono: il potere è concentrato nelle mani di un Consiglio ristretto che utilizza le leggende e la paura del diverso e dell’ignoto per governare e mantenere l’egemonia. Sangue, sacrifici, rituali sono la base di questo potere.

Questa è l’ambientazione principale de La figlia di Odino, il primo volume della serie.

Europa

Nel secondo volume della serie Raven Rings, Il Marciume, si aggiunge una nuova ambientazione: alla fine del primo volume Hirka attraversando i cerchi dei corvi si è ritrovata in un mondo popolato da figli di Odino come lei (cioè senza coda, insomma, noi).

In altre parole, si trova in Europa, la vecchia e cara Europa, terra ricca di cultura e leggende e, nel nostro caso, anche un’antica magia.

Nel nostro mondo, Hirka comprende il vero significato di “marciume“: cumuli di immondizia, degrado, la vita frenetica di enormi agglomerati urbani, dove più persone ci sono, meno rapporti umani esistono. Un mondo appare morente, ferito se paragonato a Ymslanda, dove conta ancora il sorgere e il calare del sole, il volo degli uccelli, l’accendersi delle stelle di notte.

L’Europa è pericolosa, piena di insidie ma anche di enormi possibilità, come Hirka scoprirà strada facendo.

Dreysil

La terza ambientazione è quella che scopriamo nel terzo e ultimo volume, la patria degli Orbi, il luogo dove affondano le radici della famiglia di Hirka, un luogo freddo, selvaggio, cupo in cui sopravvive l’eco del Dono nell’imponenza dei paesaggi, in cui la sete di potere è ovunque.

Ho particolarmente amato la capitale degli Orbi, Ginnungad, ricavata, tramite il Dono, all’interno di una montagna, sotto un grande ghiacciaio vicino al mare.

Ci ritroviamo qui sul blog per la recensione il 3 giugno!

4 thoughts on “Tappa VI BT Il Dono (Raven Rings 3): ambientazione”

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