buon-junkieÈ una bella giornata di sole, quasi primaverile e sto scrivendo con la finestra aperta, avvolta dall’aria fresca e con il mio solito caffè lungo a tenermi compagnia. È un giorno di lavoro anche questo, ma è anche sabato e nonostante tutto mi sento un po’ in vacanza.
Oggi vi propongo un’altra lettura molto bella, di qualche tempo fa. Sto parlando di Nord e Sud di Elizabeth Gaskell, edito dalla Jo March. Mi sono innamorata di questa storia, guardando la splendida miniserie della BBC (2004) con Richard Armitage e Daniela Denby-Ashe, se non la conoscete dovete assolutamente vederla, ve ne innamorerete: La Effe l’ha mandata in onda nel 2013.

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Autore: Elizabeth Gaskell
Titolo: Nord e Sud
Traduzione di Laura Pecoraro
Traduzione dei testi in esergo: Laura Pecoraro e Marisa Sestito
A cura di Valeria Mastroianni e Lorenza Ricci
Pagine: 480
Collana: Atlantide
Prezzo: € 15,00

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Trama: ‘Nord e Sud’, a indicare due estremi in contrasto, fu il titolo voluto dall’editore, non quello pensato da Elizabeth Gaskell, che sul frontespizio immaginava il nome della sua eroina, Margaret Hale. Sono le due polarità geografiche e la maturazione della protagonista a fornire i temi cardine del romanzo, capolavoro della letteratura vittoriana: Margaret, trasferitasi da Helstone, fiabesco villaggio del Sud, a Milton-Northern, popolosa città manifatturiera del Nord, si trova bruscamente immessa nel mondo nuovo, e per molti aspetti irriconoscibile, prodotto dall’industrializzazione. La famiglia Hale, che coltiva valori tradizionali, è totalmente estranea alla frenetica vita del centro industriale in piena espansione, alla nascente lotta di classe fra padroni e operai, all’inquinamento e al degrado sociale. Eppure Margaret stringe presto amicizia con Bessy Higgins, una ragazza ammalatasi per le pessime condizioni di lavoro in fabbrica, e con il padre Nicholas, sindacalista impegnato attivamente nel movimento operaio: prendendo a cuore la famiglia, inizia a nutrire curiosità e interessi fino a quel momento sconosciuti. Subito complesso si rivela, invece, il rapporto con John Thornton, allievo del signor Hale e padrone di uno dei più importanti cotonifici di Milton: Margaret è combattuta tra l’ammirazione per l’uomo che si è fatto da solo, contando unicamente sulle proprie capacità, e l’ostilità per l’industriale che, a suo giudizio, è responsabile delle misere condizioni di vita dei suoi operai. Attraverso l’occhio di un’ anima incorrotta, Elizabeth Gaskell rappresenta così la corruzione dei tempi nuovi, e non li condanna. Anzi auspica soluzioni che sintetizzino i due opposti, la vita arcaica e quella moderna, in modo che la prima dia contenuto alla seconda. Grazie al vissuto doloroso, suo e dell’ambiente soffocato che la circonda, la sua eroina acquisisce identità, supera i pregiudizi e apprende una nuova etica, incarnando la ‘congiunzione’ fra passato e futuro, fra uomini e donne, fra padroni e operai. Fra Nord e Sud.

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Apparso per la prima volta a puntate tra 1854 e 1855 sulla rivista Household Words e pubblicato qualche anno più tardi con l’aggiunta di nuovi capitoli e una prefazione a cura dell’autrice, Nord e Sud di Elizabeth Gaskell ha dovuto attendere più di un secolo e mezzo prima di imporsi all’attenzione del pubblico nostrano. Il romanzo è stato poi (finalmente) tradotto  per la Jo March (http://www.jomarch.eu/) in un’edizione curata da Valeria Mastroianni e Lorenza Ricci. La traduzione è di Laura Pecoraro, affiancata da Marisa Sestito che, dopo aver lavorato su altri testi della scrittrice inglese, si è occupata di rendere nella nostra lingua i versi delle poesie contenute nel volume, oltre a firmare anche l’introduzione.

0171d62019bb3919fa4bec99af1a53dfLe motivazioni della tardiva fortuna di Elizabeth Gaskell in Italia sono forse da attribuire alla presenza concomitante di personalità del calibro di Charlotte Brontë, Charles Dickens, George Eliot, solo per citarne alcune, che hanno dominato la scena letteraria della loro epoca nell’immaginario collettivo; per coloro che hanno potuto apprezzare in versione originale le opere della Gaskell (conosciuta soprattutto per la raccolta di storie intitolata Cranford) non vi sono dubbi sul suo diritto a presenziare fra i maggiori scrittori dell’800: la pubblicazione italiana di Nord e Sud, in un’edizione di notevole valore che, oltre all’ottimo contenuto, offre un prodotto curato in ogni minimo dettaglio, non fa che confermare quest’idea. Affine per l’atmosfera ai drammi dickensiani, il libro non può essere semplicemente considerato una storia di corteggiamento e matrimonio, il cui fulcro risiede nella crescita morale dei suoi personaggi, o almeno non solo questo. Come suggerisce il titolo, è la storia dell’incontro/scontro fra realtà apparentemente opposte incarnate dai due protagonisti: l’austera e orgogliosa Margaret Hale e il rigido industriale John Thornton, rispettivamente il Sud e il Nord. Il romanzo è ambientato nell’immaginaria città di Milton, nel Nord dell’Inghilterra, all’epoca della seconda rivoluzione industriale, in una fase storica in cui la potenza delle nuove scoperte in campo tecnologico sovvertì completamente lo stile di vita europeo.

L’eroina, Margaret Hale, è appena giunta in città con sua madre e suo padre, il quale nutrendo dubbi sulla Chiesa ha lasciato l’incarico di pastore per trasferirsi nel Nord e lavorare come insegnante. Il Sud, da cui Margaret proviene, è lo spaccato di un ambiente rurale ormai in declino che nella mente della protagonista si eleva a romantica Arcadia, in netto (e inconsciamente desiderato) contrasto con la sporcizia, la miseria, la fame e l’asprezza incontrati nel Nord. All’inizio della storia Margaret è dominata dal pregiudizio, come l’Elizabeth Bennet di Jane Austen, un pregiudizio che si traduce principalmente nello sguardo di condanna rivolto a John Thornton, giovane industriale di Milton, la cui immagine rigida e informale non combacia con quella di gentiluomo cui Margaret è abituata, e proprio come Elizabeth Bennet, anche Margaret è costretta a rivoluzionare le perentorie posizioni prese all’inizio contro l’industrializzazione e i suoi fautori per giungere a una visione della realtà diametralmente opposta, complici i rapporti che man mano stringe con la classe operaia, rappresentata dagli Higgins e con quella imprenditoriale di John Thornton, di cui finirà per innamorarsi.

tumblr_mxi84dfd6a1skfz1fo2_1280Vi si scorge la riflessione stessa dell’autrice rispetto ai tempi che cambiano: uno sguardo commosso al passato che si sgretola a favore di un futuro all’apparenza spietato, poiché reca in sé la morte di una realtà conosciuta, un passaggio necessario o, quanto meno, ineluttabile. Nel contrasto tra Margaret e John c’è quindi il contrasto tra due mondi diversi che sono destinati ad influenzarsi a vicenda, essendo l’uno la naturale conseguenza dell’altro. La rivoluzione industriale comportò un mutamento territoriale, con lo spopolamento delle campagne e la crescita demografica delle città, uno stravolgimento di usi e costumi, la nascita di nuove classi sociali e, soprattutto, un modo completamente diverso di vedere le cose. La trasformazione che avviene sia in Margaret che in John è lo specchio di quanto accadde in un intero paese. La pubblicazione nel nostro paese di Nord e Sud, trainata dal successo ottenuto nel 2004 dall’adattamento per la televisione della BBC con Daniela Denby-Ashe e Richard Armitage nel ruolo rispettivamente di Margaret e John, rinvigorisce le speranze di una maggiore divulgazione delle opere della scrittrice e rappresenta l’indice dell’ascendente che, nel bene e nel male, la televisione ha sulla cultura; se, come sosteneva John Keats, “una cosa bella è una gioia per sempre” l’edizione italiana di Nord e Sud ci restituisce un frammento di eternità.

3 thoughts on “Nord e Sud di Elizabeth Gaskell [ recensione ]”

  1. Ciao, bella recensione! Devi sapere che Elizabeth Gaskell è una delle mie scrittrici preferite e, a parte qualche opera minore, ormai mi manca solo Cranford per completare la sua bibliografia (piccolo lutto). Concordo sul fatto che, molto probabilmente, la sua poca fama fosse dovuta alla presenza un po’ ingombrante di altri autori (al tuo duo io aggiungerei pure Jane Austen, precedente come produzione ma solitamente accomunata nell’immaginario collettivo al trio Bronte). Ho sempre visto la Gaskell come un miscuglio, del tutto originale, di Bronte e Dickens nei suoi romanzi più “sociali” (Mary Burton, Ruth e Nord e sud), mentre squisitamente personali sono i meravigliosi (i miei preferiti, si nota?xD) Mogli e figlie e Gli innamorati di Sylvia. Ti consiglio vivamente di proseguire con la sua produzione, perchè merita tantissimo*-*

    1. Ciao Virginia grazie infinite per il tuo commento! Ho voglia assolutamente di continuare a leggere quest’autrice e credo proprio che mi butterò sui due che mi hai suggerito tu! In questo momento sto leggendo La donna in bianco di Wilkie Collins e sono ritornata di colpo nel mood giusto per sfoltire la lista dei classici da leggere 🙂

      1. Neanche a dirlo, Wilkie Collins è un altro autore che amo alla follia (e La donna in bianco, per ora, è il mio preferito!). Poi mi saprai dire:)

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