HASHTAG: dall’inglese hash (cancelletto) e tag (etichetta)
fonte (wikipedia)

Hashtag!

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La parola non fa più paura perché ormai gli hashtag sono diventati parte integrante della nostra vita social. Giovani e vecchi li conoscono o almeno ne hanno sentito parlare (più o meno) e sui principali social network se ne fa largo uso.

Rispetto agli hashtag (e più in generale ai social network) si sono col tempo sviluppate due naturali tendenze:

1) Sospetto
Le frasi più comuni:

“Ma che accidenti sono ‘ste parole col cancelletto davanti che non significano niente???”
“Perché mai dovrei usarle? Mi fanno sentire idiota”
“Io faccio alla vecchia maniera, al diavolo voi e le etichette!”

Il risultato è che gli hashtag per te resteranno un mistero, ti precluderai in questo modo la possibilità di sfruttarli per creare una rete di collegamenti utili sul piano social più generale ma anche strettamente professionale, se usi i social network anche per lavoro.

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2) Uso smodato
“Ecco qui ci piazzo 10.000 hashtag di tutti i tipi, così di sicuro il mio post sarà visualizzato da un sacco di gente”

Niente di più sbagliato: non è il numero di hashtag che usi, ma la qualità. Uno degli errori più comuni è quello di mettere il cancelletto davanti a qualsiasi parola pensando che il cancelletto doni visibilità a prescindere: non è così! Cose come #lamammamivuoletantobene o #comesonofeliceoggi non hanno ragione di esistere (a meno che non stiate prendendo in giro il mondo degli “hashtag”).

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Ecco perciò una miniguida all’uso corretto degli hashtag:

1) COM’E’ FATTO UN HASHTAG?

Abbiamo detto che gli hashtag sono dei tag (etichette) che davanti hanno un cancelletto (hash). Per scrivere correttamente un hashtag dovete utilizzare il cancelletto seguito esclusivamente da caratteri alfanumerici senza alcuno spazio.

Image: http://marketingagency.leightoninteractive.com/
Image: http://marketingagency.leightoninteractive.com/

Hashtag come # love you oppure #love_you non sono corretti, la maniera corretta di scriverli è #loveyou.
Se inserite più hashtag, ricordate di separarli da uno spazio. Quindi #love #loveyou e non #love#loveyou.
L’hashtag NON è case sensitive (COME LE EMAIL… fatevene una ragione!) e dunque potete scrivere indifferentemente #LoveYou o #loveyou usando maiuscole o minuscole come preferite: non cambierà nulla!

2) A COSA SERVONO?

Sì, ma a cosa DIAVOLO servono gli hashtag?

Ok, take it easy.

Immaginate i social network come un enorme pentolone pieno zeppo dei contenuti più disparati. Un tempo, prima dell’avvento degli hashtag, gli utenti annaspavano in quel brodo primordiale di fatti, parole, immagini, video e chi più ne ha più ne metta. Oggi i nostri amici hashtag, invece, permettono di  “etichettare e rintracciare soggetti di interesse” (Fonte: Vocabolario Treccani) in maniera più semplice, immediata e ordinata.

In che modo questo accade?

Fate una prova: mettete il “magico” cancelletto davanti alla vostra parola et voilà, magicamente l’avrete trasformata in un collegamento ipertestuale! Cliccando su quel link visualizzerete tutti i post etichettati sotto quella voce, compreso il vostro.
Quindi chi sta cercando notizie per esempio su #cupcake troverà tra tutti i post “etichettati” in questo modo anche i vostri ottimi cupcake appena sfornati (#yummy!)!

Complimenti, avete contribuito a trasformare il “brodo primordiale” in un gustoso pranzo da gourmet!
Volete già più bene ai nostri amici hashtag, vero?

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 3) DOVE LI USO?

TWITTER

è stata la prima piattaforma ad aver introdotto gli hashtag, non è stata una decisione presa ai “piani alti” ma una necessità sentita dai suoi utenti!

Un po’ di storia:

Chris Messina, uno sviluppatore e blogger, propose di utilizzarli nel settembre del 2007 per raccogliere ogni “argomento” sotto una precisa etichetta. Il primo hashtag di Twitter è stato #SanDiegoFire sugli incendi che divamparono nei sobborghi di San Diego nell’estate del 2007. Nel 2009 Twitter introdusse il collegamento ipertestuale sugli hashtag, nel 2010 i “trendig topic” (gli hashtag più diffusi) comparvero nella prima pagina del social network, nel 2012 i trending topic furono “localizzati” ossia divisi per zone di diffusione (fonte: wikipedia).

Le statistiche dimostrano che i tweet in cui compaiono uno o due hashtag generano un engagement del 20% superiore ai tweet normali (l’engagement è misurato in termini di retweet, commenti, interazioni)!

Quando scrivi un tweet trova l’hashtag giusto! Puoi dare un’occhiata ai trending topic che compaiono sulla prima pagina di Twitter, ad esempio! Usa al massimo due hashtag per tweet, o rischi di non essere specifico e  di perderti nell’oceano di tweet anonimi.

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FACEBOOK

Gli hashtag su Facebook sono stati introdotti recentemente (2013) ma onestamente non stanno avendo lo stesso successo. Uno dei problemi maggiori è che l’eccessiva presenza di hashtag crea fastidio negli utenti… anche qui perciò valgono le stesse regole di twitter: pochi hashtag, uno o due al massimo a meno che non abbiate contatti particolarmente “social”.

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INSTAGRAM

Per spopolare su instagram due sono le caratteristiche che devono avere i tuoi hashtag: popolarità e pertinenza! Miliardi di hashtag sotto le tue foto non ti garantiranno necessariamente visibilità, anzi! Meglio usarne pochi ma giusti.
Un modo per capire quali hashtag usare è quello di verificare quali sono gli hot topic del momento (clicca qui): mi raccomando, usa solo gli hashtag che hanno pertinenza con la tua foto o andrai off topic!

Sii il più specifico possibile: se pubblichi la foto del tuo film preferito, mettiamo ad esempio Arancia Meccanica, non usare come hashtag #film ma #aranciameccanica, meglio ancora se lo usi in inglese, la maggior parte degli utenti di Instagram sono anglofoni, quindi inizia a parlare anche tu la loro lingua!

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GOOGLE +

Anche su Google + si usano gli hashtag, qui addirittura si generano automaticamente sulla base dei contenuti che condividi (a volte è necessario cambiarli, perché spesso non descrivono appieno il tuo post). Google + ti permette di aggiungere hashtag anche ai commenti e questo aumenta sensibilmente la possibilità di essere trovati.

Altre piattaforme su cui potrete usare gli hashtag:

YouTube
Tumblr
Pinterest

 4) COME SCELGO GLI HASHTAG GIUSTI?

Ci sono moltissimi tools che permettono di analizzare gli hashtag in modo da usare quelli giusti per il nostro post.
Eccone due che personalmente trovo molto utili:

Hashtagify.me: digitando la parola chiave il tools elencherà la Top Ten degli “related hashtag”, ossia gli hashtag più popolari e connessi a quell’argomento!

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 Tagboard: ti permette di vedere come ogni hashtag è utilizzato sui diversi social network.

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 Per concludere ecco le ragioni schematiche del perché dovreste usare gli hashtag (a seconda dei social network!)

TWITTER: per fare ordine tra i vari topic e creare categorie di post!
PINTEREST: per “brandizzare/marchiare” il tuo topic e renderlo specifico (gli hashtag sono cliccabili solo all’interno dei vostri pin)
INSTAGRAM: per creare “community” e dire la tua in maniera originale e/o dettagliata rispetto ad un dato argomento.
GOOGLE +: per creare categorie di argomenti
TUMBLR: per creare liste di interessi (in comune con altre persone)
FACEBOOK: utilizza gli hashtag come in twitter se usi facebook per lavoro, come in instagram se il tuo account Facebook è “community-oriented”.

(Fonte: A scientifi guide to hashtag – Kevan Lee)

 

One thought on “Mini guida all’uso degli hashtag!”

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